Proposta legge regionale diritto allo studio, Rifondazione Comunista chiede sua approvazione

02 Maggio 2017   11:26  

La legge regionale per il diritto allo studio in Abruzzo è la L.R. n.78 del 15 dicembre 1978, una legge arretrata che necessita urgentemente di essere ampliata per attuare i principi sanciti dalla nostra Costituzione, ma soprattutto di essere finanziata visto che sono anni che la Regione Abruzzo non provvede, nella realtà in Abruzzo manca una Legge regionale per il diritto allo studio.

Rifondazione Comunista e Giovani Comuniste/i sostengo ed invitano tutto il consiglio regionale a far propria la proposta di legge regionale, frutto di condivisione e partecipazione presentata dai Collettivi studenteschi di Pescara, Lanciano e Sulmona, dall’Unione degli studenti di Vasto e Abruzzo.

Il diritto allo studio va garantito parimenti su tutto il territorio regionale e la Regione Abruzzo ha il dovere di promuovere standard di qualità per ogni comune dall’accesso al materiale didattico al trasporto pubblico, dalle borse di studio all’integrazione scolastica per un vero e proprio welfare studentesco, per scuole e università accoglienti e decorose, dove la diversità è un valore e non un fattore di discriminazione.

Per dare seguito alle sacrosante proposte degli studenti è fondamentale prevedere specifiche partite di bilancio già all’interno della legge. È assurdo che si trovino risorse per opere inutili e non ci siano mai fondi per studenti e disabili, per pendolari, lavoratori e famiglie che giornalmente fanno i conti con la stagnazione e la crisi.

Ricordiamo che la Corte Costituzionale con la sentenza 275/2016  ha chiarito che i vincoli dell’art. 81 della Costituzione, quello che contiene il principio del pareggio di bilancio ,  vengono meno quando si tratta di diritti, questi ultimi sono “incomprimibili”. 

La sentenza riguardava il rifiuto da parte della Regione Abruzzo di finanziare il 50% del servizio trasporto scolastico disabili espletato dalla Provincia di Pescara. Insomma il diritto allo studio viene prima del vergognoso articolo 81, introdotto in Costituzione senza alcuna consultazione popolare dal governo Monti e sostenuto da Destra e dal PD.

Per questo abbiamo proposto di aprire su tutte le questioni che la legge affronta un percorso di vertenzialità con la regione Abruzzo, dal costo degli abbonamenti per gli autobus al finanziamento delle borse di studio, dall’assistenza scolastica per studenti disabili all’apertura delle biblioteche, dalla formazione permanente alla piena cittadinanza degli studenti stranieri.

Le leggi non sono solo declamazione di sacrosanti principi, le leggi dovrebbero essere strumenti per azioni concrete e materiali che migliorino la qualità della vita di ciascun cittadino, tagliando gli artigli a speculatori e prepotenti.

 


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