Proroga delle tasse, un mese di promesse non mantenute

23 Dicembre 2010   14:11  

26 novembre, siamo a Palazzo Chigi dove il commissario Chiodi assieme al suo vice Cicchetti al sottosegretario Letta al capo della Protezione civile Gabrielli e a Silvio Berlusconi ha convocato la stampa per fare il punto sulla ricostruzione post-terremoto.
È qui, che la notizia più attesa arriva direttamente dalle parole del premier, che rispondendo ai cronisti garantisce che per l'Abruzzo terremotato sarà adottato un trattamento fiscale equiparato a quello di Umbria e Marche. Ovvero inizio della restituzione dieci anni dopo l'evento, al 40% e in 120 rate.
L'intero comprensorio, tira un sospiro di sollievo.
Passano le settimane. Le promesse si replicano. Il premier garantisce la proroga in tutte le occasioni pubbliche in cui gli viene chiesto. L'ultima, in ordine di tempo, la presentazione, giorni fa, del libro di Bruno Vespa.

Ieri, la doccia fredda. A due giorni dal Natale da Roma trapela la notizia che nel decreto Milleproroghe approvato dal governo non è contenuta la sbandierata disposizione in favore dell'Abruzzo.
E' la giornata più lunga per L'Aquila. Che sembra aver perso l'ultimo treno utile a intraprendere il binario della ripresa.
Si può rimediare ora solo con una modifica in extremis al decreto, prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che “ci sarà verosimilmente non prima del 30 dicembre” fa sapere il deputato Pd Giovanni Lolli, l'unico, ieri a lanciare l'allarme.

Così istituzioni abruzzesi in pressing sul governo, in particolare nei confronti del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Mentre in città esplode la rabbia, contro un metodo da molti giudicato caritatevole da parte del governo, che da ormai quasi due anni gestisce l'emergenza post-sisma con provvedimenti periodici che innescano tensioni ad ogni scadenza.

Insorgono sindacati, associazioni di categoria e comitati.
Per la Cgil “siamo di fronte a una classe dirigente inadeguata”; Confindustria e Ugl annunciano battaglia; per il presidio di Piazza Duomo “siamo di fronte ad un nuovo colpo alla nostra dignità di cittadini”;il Comitato attività produttive, costituito all'indomani del sisma per mettere in rete le esigenze delle imprese e dei lavoratori, accusa il governo di non aver tenuto conto della piattaforma condivisa sottoscritta negli scorsi mesi, “in barba – dice Giorgio Rainaldi - a quanto sbandierato dai rappresentanti di destra e sinistra”. Di “beffa atroce e crudele” parla la Confederazione degli artigiani.

Marco Signori


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore