I carabinieri della compagnia di Popoli (Pescara) stanno eseguendo in queste ore quattro ordinanze di custodia cautelare per associazione per delinquere per lo sfruttamento della prostituzione e l'immigrazione clandestina.
Gli arrestati sono tre componenti della stessa famiglia, e cioe' Camillo, Claudio e Ovidio Cafarelli, rispettivamente di 23, 59 e 58 anni, e Paolo Giachino, 58 anni, che si occupavano direttamente o indirettamente del locale notturno Colosseo di Popoli, posto sotto sequestro dai carabinieri. I quattro risiedono tra Popoli, Sulmona e Luco dei Marsi.
Gli accertamenti svolti dai militari dell'Arma di Popoli, da agosto a dicembre 2011, hanno consentito di appurare che i quattro avrebbero indotto le ragazze straniere impegnate nel night, tutte dell'Est Europa, ad avere rapporti sessuali con il clienti, dentro o fuori il locale, minacciandole di non pagarle o di licenziarle. Ovidio Cafarelli, gestore del Colosseo, avrebbe anche "testato" le giovani donne dal punto di vista sessuale prima di prenderle a lavorare. Le indagini dei carabinieri, coordinati dal capitano Pasquale Del Giudice, hanno preso spunto dalla denuncia di una lituana che avrebbe subito un tentativo di violenza sessuale da Ovidio Cafarelli, per cui lavorava al Colosseo. L'uomo avrebbe chiesto un rapporto a tre con un cliente, e di fronte alle rimostranze della straniera l'avrebbe seguita in bagno e picchiata selvaggiamente con un gruccia per abiti. La donna si e' confidata con i carabinieri che l'hanno soccorsa, ha sporto denuncia e riferito cosa accadeva nel locale. I clienti potevano accedere a vari tipi di servizi, incontrando le ragazze - stando alla ricostruzione dei carabinieri: o limitarsi ad effusioni e palpeggiamenti nel locale pagando 15 euro per la consumazioni di bevande, o beneficiare di prestazioni piu' intime nei prive' dell'attivita' partendo da uno spettacolo di lap dance, ad un prezzo di 50 euro, oppure uscite a cena con le giovani per raggiungerre l'abitazione del cliente o un hotel dove consumare il rapporto, o anche in auto, ad un prezzo di 250 euro. Solo una parte di questo denaro finiva pero' alle ragazze.
I carabinieri hanno ricostruito il quadro accusatorio anche ascoltando clienti e ragazze e hanno individuato i ruoli degli arrestati: Ovidio Cafarelli sarebbe il dominus di tutto, nella sua veste di socio della societa', il figlio Camillo e il fratello Claudio, collaboratori nella gestione del night, controllavano le prestazioni delle ragazze e incassavano i corrispettivi e Paolo Gioachino oltre ad occuparsi della gestione del locale riferiva tutto al capo quando lui non c'era. I clienti erano per lo piu' di Pescara e Francavilla, di eta' compresa tra 20 e 75 anni, che spendevano al Colosseo i risparmi di famiglia. Questa indagine trae spunto da un'altra analoga dei carabinieri di Popoli, che hanno chiuso il night Petra, poi soppiantato sul territorio dal Colosseo. I quattro sono ai domiciliari.