Prostituzione in centri massaggi, Carabinieri sgominano giro d'affari di un milione di euro

26 Giugno 2013   14:57  

Dietro la facciata di centri massaggi, peraltro non a norma e situati tra Montesilvano e Città Sant'Angelo, alcuni cittadini cinesi gestivano un giro di prostituzione che in appena un anno aveva prodotto un giro d'affari complessivo milionario.

L'operazione, non a caso denominata "Relax", é stata condotta dalla Compagnia dei Carabinieri di Montesilvano, comandata dal capitano Enzo Marinelli, in collaborazione con le Compagnie di Rovigo e Padova, ed ha portato all'esecuzione di ben nove misure cautelari, di cui sette ai domiciliari e due con obbligo di dimora, oltre al sequestro preventivo di cinque centri massaggi, più la sospensione dell'attività per altri due ed il sequestro d'iniziativa per uno, poiché le indagini hanno permesso ai militari di scoprire che molte delle ragazze impiegate, oltre che prostituirsi, lavoravano in nero, ed i centri erano privi di figure professionali dotate dell'attestato per esercitare i massaggi.

L'operazione, partita nel settembre dello scorso anno, é stata illustrata stamani in dettaglio in una conferenza stampa tenutasi presso il Comando Provinciale Cc di Pescara. "I massaggi erano una mera facciata per coprire la vera attività dei gestori di tali centri, ovvero lo sfruttamento della prostituzione delle giovani ragazze che vi lavoravano, con tanto di tariffario" ha spiegato il colonnello Marcello Galanzi, "che in un anno aveva fruttato nel complesso un giro d'affari di circa un milione di euro. Le indagini sono partite grazie a due segnalazioni: una moglie gelosa, che dopo incaricato il fratello di accertarsi dei movimenti del marito aveva scoperto che questi frequentava uno dei centri, ed un anziano cittadino affetto da lombosciatalgia, che si era recato presso una delle strutture per farsi massaggiare, ma si era visto proporre una prestazione sessuale".

Il capitano Marinelli ha di seguito specificato che "ad alimentare i sospetti su tali attività degli indagati erano anche gli strani movimenti che si svolgevano presso le attività, frequentate esclusivamente da individui di sesso maschile, e gli orari sin troppo flessibili dei centri, che aprivano la mattina e chiudevano solo a notte inoltrata, anche alle quattro, senza che a nessuno dei clienti, inoltre, venisse rilasciato lo scontrino fiscale, configurandosi dunque anche reati tributari. Nel corso delle indagini abbiamo anche raccolto la denuncia di una ragazza cinese, attirata qui in Abruzzo dalla Toscana dietro una falsa promessa di impiego, che é poi fuggita una volta scoperto di essere destinata alla prostituzione".

Presso i centri sono state scovate nel complesso 16 persone tra titolari e dipendenti, 15 donne ed un uomo.

Già raggiunti dagli arresti cinque cittadini cinesi residenti a Montesilvano, Li Shanying, Wu Haicha, i coniugi Yang Yucha e Zhao Youliang, e Zhou Jinghong, mentre un italiano ed una nigeriana residenti in Veneto, accusati di aver fatto da prestanome per le false massaggiatrici in quanto dotati di regolare attestato, sono stati sottoposti ad obbligo di dimora.

Sono invece ancora in corso le ricerche di due cittadini cinesi.

Lorenzo Ciccarelli


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