Primo importante passo nell'inchiesta che, in seguito alla denuncia di un'anziana donna, la Procura di Teramo ha avviato tempo fa su alcuni presunti casi di protesi difettose all'anca.
Il pm Stefano Giovagnoni, dopo aver aperto un fascicolo per lesioni colpose relativamente al caso dell'anziana, ha infatti deciso di nominare due consulenti per accertare un eventuale nesso tra la protesi e lo stato di intossicazione da cromo e cobalto (oltre che da zoppia) presentato dalla donna tramite perizie e analisi.
I due consulenti nominati, il tossicologo Rino Froldi e l'anatomopatologo Mariano Cingolani, entrambi dell'Università di Macerata, sono chiamati ad indagare su un nuovo caso che vede coinvolta una protesi prodotta dalal De Puy, azienda facente parte della galassia Johnson&Johnson, già citata in giudizio da molti pazienti di Teramo e, prima ancora, di Torino.
La stessa De Puy, tra l'altro, ha provveduto a ritirare dal commercio tali protesi nel 2010, spingendo la Asl teramana a richiamare i pazienti sottoposti ad impianto delle stesse per rieffettuare ulteriori controlli. L'inchiesta, al momento, è ancora senza indagati.