Protezione civile, un altro ''no'' alla trasformazione in Spa

31 Gennaio 2010   20:36  

I Giovani Democratici esprimono la loro netta contrarietà alla trasformazione in società per azioni della Protezione civile, sancita dal decreto legge del 30 dicembre scorso.

“Privatizzare una struttura di questo tipo – dichiara Stefano Albano segretario provinciale Giovani Democratici dell'Aquila - significherebbe avvilire lo spirito con il quale nacque, rischiando di sostituire la reale politica della prevenzione – già oggi insufficiente – e la gestione delle emergenze con lo sfruttamento incontrollato di ingenti risorse per occuparsi, ad esempio, dell’organizzazione di grandi eventi.

Infatti – aggiunge Albano - la protezione civile s.p.a. si occuperebbe non solo della fase emergenziale di un evento calamitoso, ma anche della fase del post-evento, compresa la gestione degli appalti.

Inoltre la nuova Protezione civile non sarebbe sottoposta al controllo di alcun organismo, essendo una società a capitale pubblico. Una servostruttura, come la chiama Bertolaso? Appunto, una macchina a disposizione del Dipartimento, alla quale ci si può rivolgere in esclusiva.

La giustificazione che viene data di questa scelta, cioè agire in modo più tempestivo, è palesemente inconsistente, lo dimostrano i dieci mesi di gestione del territorio avuti a L’Aquila, nei quali nessuna operazione portata avanti dalla Protezione civile è stata ostacolata da burocrazia. Proprio perché sono già diversi gli strumenti che consentono di derogare alle normative sugli appalti, che nel caso della nostra città sono stati sfruttati al massimo.

E probabilmente, al di là dei proclami con i quali Bertolaso ci ricorda quotidianamente di aver operato in piena legittimità, non è un caso – sottolinea Albano - che nonostante le numerose richieste venute da più parti, ancora non sia possibile poter visionare la gestione delle risorse”.


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