Riceviamo la nota di Francesco Bonanni, del Settore Politiche Ambientali e Sviluppo Territoriale Servizio Gestione Rifiuti della Provincia di L'Aquila.
Ne proponiamo una sintesi che fa comprendere la posizione della Provincia in merito alla questione dellos maltimento delle macerie
"In relazione alla dibattuta questione del riparto di competenze in relazione alla gestione dei rifiuti, ivi compresi i materiali derivanti da crolli e demolizione degli edifici pubblici e privati, si ritiene necessario chiarire quanto di seguito.
Il nuovo quadro di riferimento normativo, scaturito dalla promulgazione della Legge n. 77/2009 e dalle numerose Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha sostanzialmente offerto ai Comuni colpiti dal sisma gli strumenti per operare con efficacia e rapidità, prevedendo in particolare che
i Comuni stessi:
Alla Provincia come ben evidente, continua Bonanni nella sua nota, non sono assegnate competenze pur avendo partecipato dal primo giorno a qualsiasi attività inerente la gestione dei rifiuti e delle macerie sia presso la DICOMAC che nel c.d. tavolo ambiente. Soltanto con il co. 5, art. 1, OPCM n. 3767 del 13 maggio 2009 è stabilito che “i comuni provvedono alle iniziative (di loro competenza) avvalendosi del supporto tecnico ed operativo della Provincia e dell’ARTA.”
Ciò nonostante la Provincia si è resa disponibile, fin dal primo momento, a collaborare con la Protezione Civile e con i Comuni per tutte le iniziative ritenute necessarie, al punto che:
1)abbiamo contribuito alla scrittura di tutte le Ordinanze in tema di gestione dei rifiuti sia liquidi che solidi. Per la precisione molte delle disposizioni, ancorché sottoposte al controllo dei diversi Ministeri, sono state materialmente scritte dal Settore;
2)le Linee Guida per la raccolta e trasporto delle macerie sono state predisposte direttamente dalla Provincia, così come quelle per l’allestimento dei siti per il deposito temporaneo e quelle per la gestione dei rifiuti liquidi;
3)sono stati supportati tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta ed in particolare il comune dell’Aquila per l’individuazione dei siti di deposito temporaneo;
4)la Provincia ha partecipato a tutti i sopralluoghi necessari alla promulgazione delle ordinanze di occupazione d’urgenza dei siti di deposito straordinario.
E' stato il Vice Commissario alla Emergenza a indicare le strutture tecniche del nostro Ente quali punti di riferimento per i Comuni durante la fase emergenziale e per le attività propedeutiche alla ricostruzione.
Un ruolo, non ufficiale e non sancito da alcuna disposizione legislativa, di ausilio ed appoggio per tutte le Amministrazioni comunali.
Proprio in tale ottica la Provincia ha elaborato, su richiesta del Prefetto formalizzata durante il convegno sulla gestione delle macerie del 13 novembre 2009, un c.d. “Piano di Azione” individuando misure di breve periodo (da attuare in 45 giorni) e medio periodo (da attuare in 4 mesi) per il superamento della emergenza.
E proprio in tale veste ha partecipato al “Tavolo Ambiente” costituito a novembre dalla Regione Abruzzo, coordinato dall’Assessorato all’Ambiente, insieme ad altri 20 soggetti pubblici e privati tra i quali l’ARTA, l’ISPRA, i Comuni, alcuni Dipartimenti Regionali, l’ANCI, i VV.F., l’ANCE, le Organizzazioni di categoria,gli Ordini professionali, la Guardia di Finanza, ecc..
Occorre far rilevare che, ad oggi, l’unica proposta concreta e formale circa la risoluzione delle problematiche connesse alla gestione delle macerie è quella predisposta dalla Provincia ed inviata alla Regione Abruzzo.
In conclusione si ribadisce che sia le norme in vigore che le Ordinanze promulgate negli ultimi 11 mesi NON ASSEGNANO ALLA PROVINCIA ALCUNA ATTRIBUZIONE DI COMPETENZE, fatta eccezione per il supporto tecnico ai Comuni per l’individuazione dei siti di deposito temporaneo."