Provincia dell'Aquila, presto l'anagrafe pubblica degli eletti

Non ci stanno ad essere additati di poca trasparenza i consiglieri provinciali dell'Aquila, nessuno dei quali ha reso pubblica la propria dichiarazione dei redditi come previsto dalla legge 441 dell'82 - che impone a tutti i titolari di cariche elettive di fornire la documentazione all'ente di appartenenza. Obbligo cui nessuno dei ventiquattro consiglieri provinciali ha mai adempiuto, senza tuttavia correre alcun rischio se non quello di essere menzionato sulla Gazzetta ufficiale.

Un problema di ordine burocratico - hanno tenuto a precisare i consiglieri in conferenza stampa - imputabile alla sovrapposizione di normative che ha colto di sorpresa l'amministrazione.

A lavoro ora, centro destra e centro sinistra, per la redazione di apposito regolamento - mai adottato dalla Provincia in 27 anni di esistenza della legge - finalizzato alla pubblicità dei redditi con i diritti reali su beni mobili e immobili iscritti nei pubblici registri, le quote di partecipazione a società, l’esercizio di funzioni di sindaco e amministratore di società e copia dell’ultima dichiarazione dei redditi con l'invito, rivolto dalla presidente Pezzopane a tutti i consiglieri, a depositare comunque al più presto la documentazione che sarà tempestivamente pubblicata sul sito internet dell'ente.

Obiettivo inoltre delle forze politiche la redazione dell'anagrafe pubblica degli eletti, strumento in questo periodo da più parti invocato ma meno frequentemente adottato.

Scelta scandita dalla esigenza di trasparenza di consiglieri e amministratori nessuno dei quali - hanno tenuto a precisare - vive dell'esigua indennità della Provincia. Netta contrarietà infine è stata espressa all'abolizione di quest'ultime, a tal proposito è stato fatto notare come il costo di un anno di un Consiglio provinciale sia paragonabile all'indennità di un paio di consiglieri regionali.

(MS)