Pubblicità Istituzionale e Malelingue, "63mila Euro a Giornali e Siti" con Criteri Discutibili

08 Gennaio 2016   11:01  

Non si placa la polemica scatenata da un articolo di stampa che ha pubblicato la delibera del 24 dicembre scorso della ASL n.1 di L'Aquila/Avezzano/Sulmona sulla pubblicità istituzionale.

Nel documento è previsto lo stanziamento di 63mila euro oltre iva per 16 tra quotidiani, siti e televisioni.

Tra i selezionati è presente anche questa testata, che, però, non aveva ricevuto alcuna comunicazione da parte della ASL stessa nè per vie ufficiali, nè ufficiose.

Nella delibera firmata il giorno della vigilia di Natale c’è anche la specifica dei fondi assegnati: 12mila euro a Tele Sirio, 10mila a LaqTv, 6mila euro a testa per Abruzzoweb e Radio L'Aquila 1, 4.500 euro per Il Capoluogo, 4mila a PrimaDaNoi.it, 2.500 euro per uno a Marsica Live e al periodico Vola, 2mila euro a testa per L'Editoriale, L'Aquila Blog, Abruzzo24Ore, Centroabruzzonews, Onda Tv, Antenna 2, Tv Sei e Aquila Tv.

La ASL incarica, quindi, le testate elencate di svolgere pubblicità istituzionale con la "diffusione di informazioni istituzionali riguardanti l'azienda, la diffusione dei comunicati redatti dall'ufficio stampa aziendale, la realizzazione di spot, redazionali, interviste e quant'altro considerato utile al raggiungimento degli obiettivi".

Stefano Pallotta, il presidente dell'ordine dei giornalisti è già intervenuto sul caso e chiesto alla ASL ogni possibile documentazione per escludere il coinvolgimento delle testate giornalistiche: "se la ripartizione economica ha riguardato l'informazione (comunicati stampa, interviste, notizie) allora - siamo di fronte a un fatto preoccupante che mette in forse l'autonomia e l'indipendenza della stampa, doveri irrinunciabili per la sua credibilità e per l'esercizio dell'attività giornalistica. Aspettiamo di conoscere la certificazione che gli organi di informazione dovranno produrre - conclude - per dimostrare la "regolare effettuazione delle prestazioni" e per poter percepire il "contributo" della Asl".

Il direttore di Abruzzo24ore.tv, Luca Di Giacomantonio, sentito l'editore, si dichiara all'oscuro della vicenda dichiarando di aver appreso della delibera dai giornali e che nè lui, nè l'editore sia mai stato contattato dalla ASL in merito ai servizi della delibera in oggetto:

"Abbiamo sempre pubblicato i comunicati stampa della ASL, come tutte le comunicazioni istituzionali dei vari enti senza percepire alcunché e questo incarico credo possa riguardare dei publiredazionali (negli spazi a pagamento e chiaramente indicati ai lettori) da inserire sulle nostre pagine come già fatto in precedenza.

Non siamo noi a dover stabilire come il manager voglia utilizzare il suo budget, certo è che in molti leggendo quei publiredazionali hanno scelto la ASL n.1 per interventi specifici e visite specialistiche generando una mobilità attiva importante.

Al contrario ci sembrano quantomeno dubbi - continua Di Giacomantonio - i criteri di ripartizione dei fondi che non tengono in alcun modo in considerazione la penetrazione dei singoli organi d'informazione.

Perchè non si prende ad esempio la ricerca del CoReCom, ente terzo, che ha classificato lo scorso anno tutti i siti d'informazione locale ponendoli a rapporto anche con tv e stampa, invece di continuare a foraggiare con più fondi testate che risultano più simpatiche?

Hanno influito nella scarsità di fondi riservati a questo giornale le varie inchieste fatte sulla sanità aquilana?

Non lo sappiamo, - conclude il direttore - ma è chiaro che in questa vicenda noi siamo parte lesa, per l'immagine che alcuni colleghi hanno voluto affibbiarci e fa ancora più rabbia vedere che la prima penna a scriverne è parte di un ingranaggio che viene oliato regolarmente dal finanziamento pubblico all'editoria e dai maggiori fondi pubblicitari elargiti da enti ed istituzioni, sempre in prima fila".

Il nostro sito attende conferme dell'incarico ricevuto dalla ASL e le specifiche dello stesso che, se incompatibili, verrà rifiutato come più di una volta abbiamo già fatto in precedenza per altri che scambiavano la pubblicità per giornalismo.

Questo nella massima trasparenza per continuare ad informare gratuitamente i nostri lettori.


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