Puntellamenti inutili e linee guida tra un anno e mezzo

20 Febbraio 2010   13:34  

Fa discutere in questi giorni la vicenda dei puntellamenti degli  edifici  danneggiati dal terremoto. Un business di tutto rispetto, basti pensare che per puntellare un'abitazione media ci vogliono 50mila euro, per un palazzo storico anche più di 500.000 euro

Da una parte l’architetto Roberto Pirzio-Biroli, docente di una prestigiosa università austriaca, definisce ''esemplare'' e ''da manuale'' l'opera di messa in sicurezza svolto dalle ditte incaricate dal Comune dell’Aquila. ''Le tecnologie messe in atto - afferma l'architetto - stanno fermando i potenziali nuovi crolli degli edifici storici del capoluogo abruzzese''

Di avviso diverso Eugenio Carlomagno, direttore dell'Accademia di Belle Arti che denuncia il fatto che molti puntellamenti eseguiti sono inutili, perché su edifici che tanto poi dovranno essere abbattuti. Si segnalano inoltre casi di abitazioni del centro storico, messe in sicurezza, nonostante non fossero state danneggiate dal terremoto, ed inagibili solo perché in zona rossa, a causa cioè di rischi esterni. Tanto, verrebbe da dire paga Pantalone, ovvero il Comune, a cui le ditte esecutrici consegnano il conto del lavoro svolto.

C'è poi l'intricata vicenda dei piani di recupero dei centri storici. Nel decreto Abruzzo è scritto che prima di mettere mani alla riparazione delle abitazioni occorre predisporre un ''Piano di ricostruzione del centro storico e le linee di indirizzo strategico per la ripresa socio-economica e la riqualificazione dell'abitato''. La “Struttura Tecnica di Missione” coordinata dall’architetto Fontana, individua, per tali piani, tempi di di approvazione  pari a 345 giorni. Poi si potranno fare i progetti, e quindi le gare d'appalto. Il che significa che migliaia di terremotati dovranno aspettare non meno di un anno e mezzo solo per cominciare i lavori. E anche questo avrebbe un costo sociale altissimo, ed anche economico, perché significa tenere migliaia di sfollati altri mesi negli alberghi e in autonoma sistemazione. In realtà, assicurano molti ingegneri aquilani interpretando correttamente il Decreto Abruzzo, individuati gli aggregati edilizi e costituiti i consorzi dei proprietari, si potrebbe cominciare subito a ristrutturare, senza aumenti di volumi e modifiche, senza aspettare i tempi troppo lunghi delle linee-guida.

 

 


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