Mario Quaglieri, assessore regionale dell'Abruzzo e figura di spicco di Fratelli d'Italia, affronterà un processo per peculato, senza passare per l'udienza preliminare, a seguito di un'indagine sulla gestione di una SIM telefonica intestata al Comune di Trasacco.
Il giudice per l'udienza preliminare (GUP) di L'Aquila ha disposto il giudizio immediato per Mario Quaglieri, assessore al bilancio della Regione Abruzzo e membro di spicco del partito Fratelli d'Italia. Quaglieri, che alle elezioni regionali del 10 marzo ha ottenuto quasi 12mila preferenze, dovrà rispondere dell'accusa di peculato per l'uso improprio di una SIM telefonica appartenente al Comune di Trasacco, che ha generato un costo di 6.621,65 euro per l'amministrazione locale. L'indagine copre il periodo dal 2013 al 2024, quando Quaglieri era sindaco di Trasacco e successivamente consigliere comunale fino al maggio 2019, anno in cui è stato eletto consigliere regionale.
Il pubblico ministero Marco Maria Cellini della Procura dell'Aquila ha richiesto e ottenuto dal GUP Marco Billi un giudizio immediato, bypassando così l'udienza preliminare. Questo tipo di procedura è adottato solo quando le prove raccolte durante le indagini sono considerate solide e sufficienti per giustificare un processo diretto.
Insieme a Quaglieri, sono stati rinviati a giudizio anche Cesidio Lobene, sindaco di Trasacco e stretto alleato di Quaglieri, e il funzionario comunale Riccardo Tomassetti. Entrambi sono accusati di falso ideologico e depistaggio per aver tentato di coprire le irregolarità contestate dalla Procura durante le indagini, che hanno coinvolto anche perquisizioni e sequestri eseguiti da carabinieri e guardia di finanza il 19 giugno scorso.
Il caso ha avuto importanti ripercussioni politiche all'interno del centrodestra abruzzese, che ha vinto le ultime elezioni regionali, mantenendo il controllo della regione per un secondo mandato consecutivo. La vicenda assume un peso particolare dato il contesto politico della regione, che vede Fratelli d'Italia in una posizione dominante, con figure di rilievo come il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e il governatore Marco Marsilio, entrambi vicini alla premier Giorgia Meloni.
Oltre all'accusa di peculato, Quaglieri è coinvolto in un'altra inchiesta ancora in fase di indagine preliminare, legata a un presunto conflitto di interessi tra la sua professione di medico e il ruolo di amministratore pubblico. In questa indagine, è accusato di falso e abuso d'ufficio, mentre l'imprenditrice Lucia Di Lorenzo, proprietaria di una clinica privata dove Quaglieri lavora, è indagata per abuso d'ufficio.
Secondo l'accusa, Quaglieri, durante il suo mandato come sindaco di Trasacco, avrebbe volturato senza autorizzazione una SIM telefonica personale a favore del Comune, continuando a usarla fino al giugno 2024. Questo avrebbe portato a una spesa di 6.621,65 euro a carico dell'ente pubblico, cifra che Quaglieri sostiene di aver compensato con una liquidazione non percepita per il periodo in cui ha servito come amministratore. Tuttavia, il PM Cellini ritiene che tale compensazione rappresenti un abuso, in quanto l'assessore avrebbe agito al di fuori delle previsioni di legge, rivendicando un diritto di credito personale che superava l'importo dovuto per l'uso della SIM.
La prossima udienza, fissata per il 10 dicembre 2024, rappresenta un momento cruciale per la carriera politica di Quaglieri e potrebbe avere ripercussioni significative sugli equilibri politici regionali.