Quando Mascazzini mangiava arrosticini a Paganica...

28 Gennaio 2011   14:26  

'' Ma chi lui lui? Temè...''. ''Bella robba, vatti a fidà...''. Sono alcuni dei commenti salaci, gli unici forse pubblicabili, che questa mattina abbiamo registrato in un bar container a Paganica, a seguito dell'arresto di Gianfranco Mascazzini, l'ex dirigente del Ministero dell'Ambiente, nell'ambito di un'operazione per gravi reati ambientali della Procura di Napoli, ovvero in soldoni, lo sversamento di liquami in mare trattati solo per finta e sulla carta dai depuratori.

Eh già, perché da queste parti lo conoscono bene l'anziano ingegnere Mascazzini, e molto prima che salisse in Abruzzo agli onori delle cronache per la sua recentissima nomina a commissario per il rischio idrogeologico. Nomina destinata forse a franare a seguito degli sviluppi giudiziari.

Fu lui infatti a rappresentare il governo, in qualità di consulente, nella vertenza della cava ex-Teges, a seguito delle tante assemblee, presidi e raccolte firme, con cui i cittadini di Paganica chiedevano garanzie e trasparenza sul corretto utilizzo del deposito di macerie, l'unico in funzione nel cratere sismico.

In particolare la comunità di Paganica, tra le più duramente colpite dal terremoto, e dai successivi espropri di terre per realizzare il progetto CASE, aveva preteso ( e pretende ancora) la firma di un protocollo d'intesa con il governo con i seguenti formali impegni: l'esproprio immediato dell'area per pubblica utilità e l'esclusione di qualsiasi ampliamento del sito; l'istituzione di una commissione di vigilanza composta anche da consiglieri della X Circoscrizione; la possibilità di impiantare macchinari funzionali al riciclaggio dei materiali ivi conferiti; il riempimento della stessa con gli inerti (ritombamento) e la sua conseguente naturalizzazione finalizzata a scopi compatibili con la vocazione agricola dell'area.

Molti lo ricordano, l'ingegner Mascazzini quando venne a Paganica in occasione del presidio alla cava ex-teges nel marzo del 2010. Che le nostre telecamere hanno in parte documentato.

In quell'occasione Mascazzini assicurò i manifestanti, promettendo il massimo impegno nel trasformare in realtà il protocollo d'intesa, sottolineando più volte l'importanza e la centralità del rispetto assoluto delle regole e del principio di trasparenza. Invitando più volte i terremotati presenti ad avere fiducia nelle istituzioni.

Promise poi la bonifica della discarica di Pontignone che da decennio attende interventi. Ed anche un parco agricolo alle sorgenti del Vera e lungo la valle.

Onorò, Mascazzini (VEDI LA FOTO) la squisita ospitalità dei paganichesi, assaporando un buon numero di arrosticini, e tessendo le lodi della qualità straordinaria della carne locale servita fumante e alla brace. Riuscendo cosi' a spezzare un certo atteggiamento di diffidenza e a conquistandosi anche un pò di simpatia e benevolenza.

Dopo un anno il protocollo d'intesa è rimasto lettera morta. Sul futuro della cava ex-Teges non c'è ancora nessuna certezza. I vasconi che delimitano il fondo della buca sono ormai prossimi alla saturazione e giacciono sommersi sotto gli enormi mucchi di macerie accumulati, nessun macchinario è stato installato sul posto in vista della lavorazione delle stesse e neanche una singola pietra è stata rimossa dal centro storico di Paganica.

L'unica novità è dunque che l'alto funzionario Mascazzini lo hanno arrestato con accuse gravissime - tutte da dimostrare va però sottolineato - e a Paganica a subire nuove crepe è comunque la fiducia nelle istituzioni e dei suoi strapagati e settantenni rappresentanti.


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