"Quando il comunismo finì a tavola" la presentazione a L'Aquila il 12 aprile

"La sinistra scambiava ometti con il golfino per amichetti"

10 Aprile 2012   10:09  

"Quando il Comunismo finì a tavola" è il racconto scritto da Fernando Coratelli, un lieve volo su  trent’anni della nostra storia, un racconto che si dipana attraverso l’uso di un particolare espediente narrativo.

Un’aspirante giornalista di nome Federica chiede di fare un’intervista a uno scrittore quarantenne barese trapiantato a Milano. Lo scrittore invita la giornalista in un’enoteca. Davanti a un tagliere di formaggi e salumi e a una discreta quantità di vino si lascia andare a una narrazione fluviale, che ben presto si trasforma in un’amara requisitoria sulla svendita di quel patrimonio di idee e identità che un tempo fu la sinistra.

L’autore vive e lavora a Milano, dove svolge l’attività di ghost writer, traduttore, consulente editoriale e redazionale per varie case editrici. È cofondatore dell’agenzia MacchiaUmana. Scrive per vari blog letterari ed è cofondatore e direttore editoriale della webmagazine letteraria “Torno giovedì”. Nel 2008 è uscito il suo primo romanzo Altrotempo per Cadmo editore.

Giovedì 12 aprile ore 19,00 presso la Struttura Polivalente Centro di Consulenza e Formazione a  San Bernardino, il Comune dell’Aquila – Assessorato alle politiche sociali – in collaborazione con l’associazione culturale Hatha Ciudad Onlus, nell’ambito del progetto “Verso una città adimensione studente” finanziato dall’ANCI, propone il libro, edito da Caratteri Mobili. 

L'incontro sarà condotto da Samanta Di Persio, autrice di libri di denuncia sul mondo del lavoro e su quello delle carceri italiane; la giornalista Barbara Bologna leggerà alcune pagine dell'opera di Coratelli.

In occasione dell’incontro è previsto il book crossing (e il dono di libri) grazie alla presenza del Bibliobus e anche l’offerta di cioccolato a tutti gli amareggiati, per tentare di addolcire la realtà!

"Un libro non si giudica certo dalla copertina, - scrive Federica Motta de Il Sole 24 ore- ma è indubbio che quella del libro " Quando il comunismo finì a tavola" di Fernando Coratelli, color rosa pastello e lo schizzo, ideato da Giuseppe Incampo: l'immagine cult del brodo Star di caroselliana memoria e il cucchiaio colmo di falcetti e martelli commestibili, colpisce nel segno e incuriosisce.

Ti accorgi subito che si tratta di un libro originale e intrigante, scorrevoli, divertenti, pagine per riflettere sorridendo, una testimonianza intelligente e disincantata dei nostri ultimi trentatré anni visti in prospettiva italiana, analizzando con saggia ironia un paese sempre sull'orlo di una crisi di cambiamento che stenta a decollare. Un'epopea partecipe e d'interrogazione, autobiografica e vivida, quella che scaturisce dalla moderna penna di Fernando Coratelli, classe 1970, che partendo dal 1978 suddivide il racconto in quattro spazi temporali, ognuno a undici anni di distanza, per giungere fino a oggi. Trentatré anni raccontati " per smettere di mangiare bambini" giocherellando sul luogo comune riferito ai comunisti, utilizzando come punti di riferimento la memoria collettiva, il cibo e la musica, dedicando il libro ai negri, agli zingari, ai froci, alle femmine, a chiunque sia discriminato solo con le parole.

....Consigliato ai buongustai e ai sognatori. "

E i buongustai potranno desgustare cioccolata.....

Il giorno dell’evento sarà disponibile il servizio navetta A.m.a con partenza dalla Fontana Lumoninosa

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