Quarto incontro del ciclo “Il piatto è servito, le responsabilità della mancata ricostruzione”

01 Febbraio 2013   15:52  

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa relativo all’Assemblea cittadina del 30.1.2013: 

Una doverosa premessa alle risultanze del quarto incontro, a cadenza settimanale, del ciclo “ Il piatto è servito, le responsabilità della mancata ricostruzione”:

l’Assemblea Cittadina dell’Aquila, da sempre e dal momento della sua spontanea costituzione, si prefigge lo scopo di favorire e facilitare la partecipazione del cittadino alla cosa pubblica, attraverso l’informazione ed il dibattito.

Pertanto è importante chiarire che la stessa non assume posizioni riguardo ai temi affrontati, ma si limita a prenderne atto, per elaborare successivamente documenti ed azioni condivisi. 

Le relazioni tenute dai tecnici, professionisti e docenti che sono stati invitati nel corso dei quattro incontri, saranno argomento della riflessione dell’Assemblea cittadina nell’incontro conclusivo del 6 febbraio. Riflessione dalla quale emergeranno le proposte.

Come si può ampiamente evincere dai report, puntualmente stilati dagli organizzatori, nella trattazione di uno stesso argomento i relatori hanno spesso espresso diverse opinioni ed anche diverse considerazioni di ordine tecnico. Un esempio su tutti è costituito  dalle divergenti valutazioni che sono state date alla scheda parametrica che l’Ing. Giandomenico Cifani reputa utile ed efficace, al contrario del Prof. Antonello Salvatori che la ritiene un appesantimento burocratico. Nella convinzione che le diverse posizioni costituiscono un arricchimento del confronto e del dibattito, l’Assemblea intende fornire ai cittadini le informazioni necessarie per la comprensione dei problemi.

L’incontro del 30 gennaio 2013,  dal titolo “ Il Piano di Ricostruzione, indicazioni operative, quarto dei cinque organizzati dall’Assemblea Cittadina, del ciclo “Il piatto è servito, le responsabilità della mancata ricostruzione”, è stato introdotto dalla proiezione del filmato “POST SCRIPTUM”, opera dei due giovani film makers aquilani Francesco Paolucci e Stefano Ianni. Le immagini crude ed amare del centro storico dell’Aquila, a quattro anni dal terremoto, hanno evidenziato la penosa realtà della mancata ricostruzione. 

Ha aperto le relazioni la professoressa Cristina Forlani del Dipartimento di Architettura di Pescara che ha delineato gli obiettivi socio-produttivi ed edilizi della ricostruzione.

La relatrice ha evidenziato come, nella nostra debole e precaria realtà, in un quadro di feroce concorrenza internazionale,  sia necessario partire da un’analisi dei beni e delle potenzialità produttive presenti nel territorio, per delineare modelli di utilizzazione e trasformazione in loco, in una logica di filiera corta.

La professoressa ha fornito una visione di città intelligente diversa da quella che siamo abituati a prendere in considerazione: una città è intelligente quando sa sfruttare le proprie  risorse, in termini umani e di territorio. Particolare attenzione andrebbe data al recupero dei centri storici minori nei quali è necessario scongiurare lo spopolamento, favorendo, anzi,  l’insediamento di nuovi abitanti e lo sviluppo del turismo . Veri “Borghi certificati” ad impatto zero, in termini di energie alternative, impianti a basso consumo e recupero e riciclo tramite processi produttivi di trasformazione, da proporre anche al mercato turistico internazionale. 

L’ing. Giandomenico Cifani ,del CNR, premessa la difficile condizione in cui si è trovato professionalmente ad operare, ha illustrato le schede parametriche per la ricostruzione, mettendone in rilievo l’utilità e l’efficacia, in termini di trasparenza ed oggettività. L’ing. Cifani  ha evidenziato come le stesse permetterebbero di accelerare l’iter dei progetti, superando il “progetto preventivo”. L’ingegnere ha ribadito  la necessità di proceduralizzare e parametrizzare la ricostruzione, ferma restando la necessità di delineare priorità e garantire finanziamenti annuali adeguati.

Il prof Antonello Salvatori, in sintonia con le  posizioni dell’Ordine degli Ingegneri, si è invece dichiarato contrario alla “scheda parametrica”, in quanto configurante una pesante fase preliminare di approfondimento tecnico-qualitativo, fase esclusivamente burocratica, con evidenti pericoli di soggettività e di contenzioso.

I tanti parametri di riferimento, tradotti in maggiorazioni percentuali di incerta derivazione, presentano, a suo avviso,  una oggettiva difficoltà di rappresentazione e quindi di apprezzamento  e si offrono a sicure impugnative. 

Ha asserito che  i progetti dovrebbero essere semplicemente depositati e addirittura si potrebbero evitare lungaggini, informatizzando ogni fase dalla presentazione, dalla dichiarazione di congruenza  al contributo. 

Ha concluso le relazioni l’intervento dell’arch. Antonio Perrotti che ha evidenziato  i due macroscopici problemi di fondo: la disponibilità economica e le priorità di intervento, argomenti che continuano ad essere elusi da tutti gli amministratori, poiché considerati impopolari.

Occorre, invece, elaborare un quadro esaustivo delle spese già sostenute (macerie, puntellamenti, contratti inevasi, incarichi per i Piani di Ricostruzione,ecc.), al quale aggiungere le somme ancora giacenti, necessarie per finanziare i progetti degli edifici. Si otterrebbe, in tal modo,  il reale consuntivo e, quindi, la certezza delle somme effettivamente disponibili. 

Ha auspicato, quindi,  un serio ed organico ragionamento su priorità e parametri, per stabilire  margini operativi che non lascino il campo all’arbitrarietà politico-istituzionale ed al clientelismo.

Ha concluso il suo intervento evidenziando come, nel Cratere,  debba essere privilegiato  il centro storico dell’Aquila e, al suo interno, gli aggregati con più alta densità direzionale /commerciale ed abitativa, operando per stralci, con una particolare attenzione alla accessibilità, alla cantierabilità e alla probabile connessione con reti funzionanti.

Il vivace e partecipato dibattito finale dei numerosi cittadini presenti (nonostante il proibitivo freddo a causa del mancato riscaldamento della sala), ha fatto da efficace coronamento all’intensa serata.


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