Quegli ultrà della tribuna vip e il Vescovo imbarazzato

Quando il tifo "violento" è quello dei "vecchietti"

11 Aprile 2013   12:06  

Derby L'Aquila - Chieti, sportivamente la posta in gioco è alta e gli animi sono decisamente caldi.

La partita inizia ed è equilibrata e corretta, le tifoserie si rispettano perchè da anni gemellate ed in tribuna il buon gioco della squadra di casa fa ben sperare per un risultato finalmente positivo per i rossoblu.

L'Aquila va in gol è il 17' del primo tempo e lo stadio esplode, gli ultras festeggiano e intonano forte il nome "L'Aquila, L'Aquila".

La partita continua e dopo pochi minuti i gruppi dei tifosi organizzati rossoblu in nome del gemellaggio e del rispetto cantano "Chieti, Chieti", tanto che, nonostante il morale basso degli ospiti anche loro contraccambiano la cortesia intonando "L'Aquila, L'Aquila".

Un brivido mi percorre la schiena, un gesto di rispetto, di fratellanza di fair-play così non lo avevo mai visto, onore ai "terribili" e vilipesi ultras!

Poi, però cambia tutto, decisioni arbitrali discutibili, il Chieti prima pareggia e poi passa in vantaggio e la tribuna vip esplode di insulti e minacce verso la terna arbitrale, verso il mister del Chieti De Patre.

La situazione si fa incandescente, arriva la sicurezza interna, si schierano poliziotti e carabinieri tutti a presidiare LA TRIBUNA!

Già perchè seppur nella cocente delusione le due tifoserie ultras, quelle calde e pericolose, mantengono un decoro ed un rispetto incredibile.

Intanto in tribuna la situazione quasi degenera, ci sono problemi anche fra aquilani, gente di 50/60 anni, alcuni anche oltre i 70 iniziano a strillare di tutto con in mezzo bambini ed adolescenti che ripetono ed acquisiscono comportamenti "da ultrà".

Questi simpatici ultras della tribuna sono il tifo più agitato, quelli che fanno sempre casino e spesso non accettano il risultato del campo, che inveiscono contro l'arbitro, quelli che si fanno squalificare, che fanno far multe alla società.

In pochi mantengono la calma, il presidente dell'Aquila Corrado Chiodi e Monsignor Giovanni D'Ercole fra quelli.

Un altro brivido mi percorre la schiena ed una domanda mi sorge spontanea, mentre ci preoccupiamo di schedare gli ultras con la tessera del tifoso, chi controlla gli ultras della tribuna?

Queste scene,mi dicono, si possono rivedere in molti altri stadi a tutti i livelli agonistici ed amatoriali, forse, almeno per una volta, i rispettabili vip della tribuna centrale dovrebbero andare a scuola di rispetto dai nostri tanto vituperati ultras!

ldg


 


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