Quel pasticciaccio brutto del Festival

Sa(n)remo diversi

19 Febbraio 2010   10:01  

Scandaloso all'Ariston: il televoto rimette in gioco il trio monnezza, quello formato da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici. Oltre a loro, potrà di nuvo giocarsi le sue carte Valerio Scanu, ma questo mi sembra più che ovvio, diciamo pure l'unica cosa normale accaduta ieri. Il pubblico in sala ha accolto con un'autentica ovazione il ripescaggio dell'ex Amici, e con una bordata di fischi quello di sua Maestà e del vassallo Pupo.


Ma il pasticcio non è finito qui. Per celebrare pomposamente i 60 anni di Festival, ci si è clamorosamente dimenticati dell'esistenza di una competizione in corso, come più volte ricordato da una nuovamente in bambola Antonella Clerici, quella della categoria 'giovani'. A rimetterci è stata Jessica Brando, una ragazzina di 15 anni, che vista l'ora tarda, era passata la mezzanotte, non ha potuto esibirsi dal vivo, ed è stata mandata in onda la registrazione di una prova.


La platea, giustamente, ha rumoreggiato a lungo, facendo sentire tutto il proprio dissenso alla Clerici, la quale ha espresso parole di conforto nei riguardi della giovane cantante, falsando di fatto l'esito del telvoto. Gli spettatori a casa, infatti, inteneriti dalla vicenda avranno sicuramente spinto per mandare avanti Jessica, non tenerndo conto dell'effettivo valore artistico del pezzo presentato, ma per compassione. Sono passati, quindi, lei e Tony Maiello, volto già noto ai più per la partecipazione ad X-Factor. Rimane a casa, invece, Romeus prodotto di Sanremo Lab e unico ad avere qualcosa di valido tra le mani.


Dunque, Sanremo, almeno quello dedicato ai nuovi talenti, non è più credibile. Tutto questo brutto pasticcio è stato causato da un'insulsa serata tutta dedicata a personaggi a cui di Sanremo non importa un fico secco. Elisa è venuta a presentare i pezzi del nuovo album appena uscito, così come Renga, Consoli e Bennato (il suo cd, però, non è ancora nei negozi). Discorso diverso, invece, per Cocciante e Ranieri, sul palco dell'Ariston per pubblicizzare i loro progetti, rispettivamente teatrale e televisivo. Rimane un mistero la presenza della Mannoia, completamente inutile sotto qualsiasi punto di vista. Antonella ed il suo staff, insomma, ci hanno regalato una lezione memorabile: come inficiare la regolarità di un Festival per futili motivi. Complimenti vivissimi.

 

Francesco Balzano


 

 

 

 


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