Quelli contro la privatizzazione dell'acqua

19 Novembre 2009   13:04  

L'Abruzzo social forum si mobilita contro la privatizzazione dell'acqua.

La riforma su cui il governo ha posto la fiducia prevede «gare ad evidenza pubblica» per l' affidamento dei servizi, ad eccezione della distribuzione dell' energia elettrica, del trasporto ferroviario regionale e delle farmacie comunali. A partire dal dicembre del prossimo anno tutte le gestioni del ciclo idrico integrato frutto di un affidamento in house cesseranno. Le società partecipate potranno mantenere i contratti stipulati senza gara formale fino alla scadenza, nel caso in cui le amministrazioni cedano loro almeno il 40% del capitale. Le società quotate hanno invece tre anni in più per adeguarsi a patto che abbiano almeno il 40% di quota di partecipazione pubblica al 30 giugno 2013, quota che scenderà al 30% nel 2015.

Argomento del fronte ambientalista è che la  privatizzatizzaizone o liberalizzazione di energia, telefonia, assicurazioni, carburanti ha portato sempre alla nascita di grossi cartelli che non si fanno concorrenza e dunque le tariffe e i prezzi non calano, in qualche caso salgono.

A tal propsito citano l'esperienza francese: il sindaco di Parigi  Bertrand Delanoë non rinnoverà i contratti di distribuzione e gestione della rete idrica pubblica con le multinazionali Veolia e Suez, in scadenza il 31 dicembre 2009. Da gennaio l' acqua di Parigi verrà gestita da un nuovo ente, pubblico, che si chiamerà "Eau de Paris". La città di Parigi risparmierà in questo modo 30 milioni di euro l' anno,  riducendo le bolette che in mano aio privati erano diventate salatissime. 

Il presidente dell'Autorita' di garanzia per la concorrenza e il mercato, Antonio Catricala'  invece guarda con favore alla riforma: ''L'acqua - spiega - 'rimarra un bene pubblico ma il servizio finalmente viene liberalizzato, il che non vuol dire necessariamente privatizzato, ma che si apre ai privati la possibilita' di esercizio in questo servizio essenziale''. Catricala' ha pero' sottolineato che ''rimane da chiarire chi sara' l'Autorita' che verifichera' e stabilira' standard qualitativi minimi essenziali e che vigilera' sulle tariffe''. Catricala' si e' detto convinto che ''la proliferazione di authority non e' un bene, se le Ato (le autorita' territoriali), e quindi i Comuni, non hanno le capacita' tecniche o l'interesse a intervenire per questa missione potrebbero chiedere aiuto ai prefetti''. Per quanto riguarda il rischio di un aumento delle tariffe dell'acqua, il presidente dell'Antitrust ha ricordato come ''alcune associazioni abbiano espresso questa preoccupazione, preoccupazione che condivido se non ci sara' il controllo e la verifica da parte di un'autorita' indipendente: se invece sara' chiaro di chi sara' la responsabilita' - ha concluso Catricala' - spero che queste preoccupazioni possano rivelarsi infondate''

IL GOVERNO AFFIDA AI PRIVATI LA GESTIONE DELL’ACQUA! IMPEDIAMO LA MERCIFICAZIONE DELL’ACQUA!

Ai Parlamentari
al Presidente della Regione Abruzzo
Ai Sindaci
Ai Rappresentanti degli Enti Locali
ai Cittadini/e

Nonostante oltre 400.000 cittadini abbiano sottoscritto (anche in Abruzzo) una legge d’iniziativa popolare per l’acqua pubblica, che riconosce il diritto all’acqua, il Governo il 10 Settembre 2009 approva il Decreto Legge 135/09 e sottrae ai cittadini l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati e per le Banche. (Vedasi l’Art. 15 che modifica la disciplina già introdotta con l’Art. 23 bis della Legge 133/2008).

Se entro il 24 Novembre il Parlamento convertirà in legge questo provvedimento in Italia i poteri locali, i Consigli Comunali, i Sindaci eletti dai cittadini saranno espropriati dalla gestione dell'acqua potabile che per legge sarà privatizzata e consegnata al mercato. Anche in Abruzzo si avrà la cessazione degli affidamenti con la conseguente privatizzazione dei servizi idrici.

In Abruzzo, grazie alle lotte di molti e dell’impegno di intere comunità territoriali, siamo riusciti a preservare le falde acquifere del Gran Sasso impedendo la costruzione del Terzo Traforo, abbiamo bloccato la vendita (mascherata dalla giunta Pace con l’aiuto idrico alla Puglia) di un terzo dei dei fiumi Pescara, Vomano, e Sangro. Si è evitato che i privati mettessero le mani sull’acqua e abbiamo difeso la qualità dell’acqua e della salute contro i disastri ambientali come quello di Bussi anche quando a gestire la risorsa sono stati enti pubblici incapaci ed a volte anche corrotti.
Per noi la gestione pubblica dell’acqua ha sempre significato la partecipazione di cittadini, associazioni ed enti locali alla sua gestione e difesa e non occupazione privatistica del potere pubblico da parte di burocrazie e lobby.

A maggior ragione oggi non possiamo permettere che le nostre acque cadano in mano di imprese multinazionali e banche: il provvedimento del Governo mercifica un diritto umano universale un bene essenziale alla vita di ogni essere vivente e consegna la gestione a regole di mercato e profitto.

Con questo appello ti chiediamo di partecipare in prima persona e di unirti alla campagna che stiamo promuovendo. Le azioni da fare sono molteplici, dipende da te, l’acqua è nelle tue mani:
* Se sei il Presidente della Regione Abruzzo puoi presentare ricorso di costituzionalità contro l’Art.15 del D.L. 135/09 a tutela della autonomia degli Enti Locali sulla base del principio di sussidiarietà
riconosciuto dalla Costituzione come ha fatto già la Regione Puglia * Se sei parlamentare puoi chiedere il ritiro delle nuove norme che privatizzano l'acqua e di escludere il servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica riconoscendo l’autonomia di scelta dei modelli di affidamento da parte degli ATO ed Enti locali.
* Se sei consigliere comunale puoi prendere posizione contro l’Art.15 del D.L 135/09 e assumere l’impegno ad inserire nello Statuto Comunale il riconoscimento che l’acqua è “un bene comune e un diritto umano universale” e che il servizio idrico è “un servizio privo di rilevanza economica” da gestire in forma pubblica e con la partecipazione delle comunità locali. In ogni caso puoi presentare e far votare odg e mozioni per chiedere il ritiro delle nuove norme di privatizzazione
* Se sei un cittadino o un’associazione puoi firmare la petizione on-line sul sito www.acquabenecomune.org, scaricare e affiggere il manifesto della campagna che trovi sullo stesso sito, informarti sul nostro sito www.abruzzosocialforum.org, fare passaparola, organizzare un’assemblea, sostenere e promuovere la campagna “Salva l’acqua”.

Non esitare a scriverci all’indirizzo acquabenecomune@yahoo.it o a contattarci direttamente al num. 338-1195358

 


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