Raccontare e ricordare: a Pescomaggiore laboratorio teatrale per bambine e bambini

17 Aprile 2013   17:37  

''E adesso prendono voce i bambini, una comunità che si racconta attraverso la voce dei più piccoli. Il tragitto da casa a scuola... un pomeriggio in casa senza dover per forza fare i compiti … la mia città mi piace perché … il babbo o il nonno una volta mi ha raccontato che … Dai loro racconti nasce il gioco del teatro. Un teatro fatto da loro e che riguardi i loro vissuti.'' 

L'associazione di promozione sociale Misa invita mamme e papà, bambine bambini, a partecipare a RACCONTARE E RICORDARE, un laboratorio teatrale che si svolgerà sabato 20 aprile, dalle ore 15.30, nella piazza di Pescomaggiore, frazione terremotata dell'Aquila.

Il laboratorio, pensato per bambini dai 6/7 anni in poi, sarà a cura degli attori ed educatori dell'Associazione Cattivoteatro di Tortora (Cosenza).

Il laboratorio costerà 3 euro (per i materiali) e avrà una durata di 2 ore o forse un po' di più e prevede la realizzazione di una piccola performance finale.

Per le iscrizioni è possibile scrivere alla mail eva@pescomaggiore.org o telefonare al 3471968983

RACCONTARE E RICORDARE 

La prima ora ci vedrà impegnati col corpo, in giochi di movimento, che ci permetteranno di riscaldare i nostri corpi e la nostra voce.

Obiettivi: Ascoltare cosa pensano i bambini, cosa ricordano e cos’è cambiato da quando mamma e papà erano piccoli,o addirittura da quando i nostri nonni erano bambini. Conoscere i giochi che non ci sono più e come i regali cambiano. Analizzare i cambiamenti apportati nell’ambiente in cui viviamo; cos’è cambiato da ieri a oggi nel rapporto che il cittadino ha con la montagna che lo circonda; quanto nuovo spazio ha dovuto prendere l’uomo a discapito di altre specie. Obiettivo è riuscire a farli giocare e allo stesso tempo imparare ad ascoltare, a muovermi in relazione con gli altri e a osservare ciò che ci circonda. Contribuire attraverso il teatro a un maggior dialogo in famiglia credo sia l’obiettivo più nobile.

Il Metodo: Basta creare un cerchio con un gruppo di sedie, poste frontalmente a uno spazio vuoto, per avere un palco su cui esibirsi e una platea da cui guardare. Nasce cosi il gioco del teatro che permette all’individuo di conoscere i propri limiti linguistici e corporei; questa scoperta può far nascere nell’allievo il desiderio di oltrepassare e di lavorare su tali limiti.

Il mettersi in gioco davanti ad un pubblico composto dai propri compagni, spinge l’allievo a mettere in mostra se stesso, senza maschere né costruzioni o costrizioni; li abitua a parlare davanti a un pubblico, a capire dove inserire pause per riprender fiato, e quali gesti e posture proporre. Si lavorerà sul movimento nello spazio rapportandosi agli altri e al proprio corpo.

Corpo composto da mani invogliate a dialogare e a far muovere e trasformare oggetti inanimati o completamente immaginati. Composto da una bocca che ci permette di dar voce ai nostri pensieri, che può divenire strumento di creatività e fantasia.

Si giocherà con le parole, utilizzando carta e penna e facendole divenire suoni e immagini. Se si chiede a un bambino o a un adolescente di disegnare una parola, si rimane sbalorditi; se gli si chiede di mettere in scena una frase a caso, di lavorare in gruppo per mettere in scena questa frase, si rimane a guardare, si osserva per poi correggere e dare accenni delle tecniche teatrali.

La poetica: Il metodo nasce dall’osservare il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, dal capire e conoscere i loro interessi. Il teatro inteso come linguaggio per entrare in relazione, per sondare i loro umori e i loro animi. Il teatro per indagare sulle loro paure, sulle loro insicurezze e sui loro sogni.

Risultati: Il laboratorio teatrale si accompagna ad esercizi di scrittura creativa per far nascere copioni e testi inediti, creati dagli stessi allievi, che spinti dal fare e dal mettersi in gioco si espongono all’operatore mettendo a nudo se stessi ed il loro vissuto.

Lo spettacolo finale avrà una durata massima di 20 minuti, il senso di esso è dare un finale al percorso, i veri risultati educativi e artistici vengono raggiunti durante gli incontri.

 


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