Radicali pro ipermercati

12 Dicembre 2007   18:27  
Pubblichiamo la lettera aperta di Gino Antognetti, Associazione Radicale “Ignazio Silone, alla Confesercenti, a difesa dell´apertura domenicale degli ipermercati. "Carissima Confesercenti, le aperture domenicali saranno pure un ”regalo” agli iper ed ai piccoli e medi esercenti a conduzione familiare che si devono pagare gli straordinari, ma sono un grandissimo regalo per tutti i cittadini e consumatori ! Anzi secondo noi radicali più che un regalo è un passo avanti verso il rispetto di una cosa che alla Confesercenti proprio non vuole entrare in testa: i diritti del cliente ed il “customer care”. L’attenzione verso il cliente provoca l’attenzione e l’affezione verso l’esercizio commerciale e quindi è la prima base per l’incremento delle vendite. Tutti (tranne evidentemente la Confesercenti) sanno che la gran massa di cittadini ha scarsissimo tempo per fare compere nei giorni feriali. In verità se i negozi potessero restare aperti anche fino alle 22 ( come fanno già non sulla luna ma in molte città europee dove i grandi centri commerciali chiudono alle 17 e i piccoli negozi restano aperti fino a tardi) si sarebbe molto più agevolati. Chi fa le leggi sembra che non abbia famiglia e non abbia un normale orario di lavoro. A dirla tutta capita troppo spesso di non poter spender perché non trovi i prodotti o li trovi senza prezzo sebbene sia pure un obbligo. Altre volte si è costretti ad emigrare verso Avezzano, Pescara, Teramo, Rieti o addirittura verso Roma per poter comprare ciò di cui si ha bisogno perché qui a L’Aquila non c’è abbastanza scelta e convenienza. Non ci è mai capitato di incontrare (tranne che alla fiera della Befana) gente che veniva da fuori: secondo voi come mai? Assisteremo anche quest’anno alla lagna strappalacrime dei “poveri” esercenti del centro storico ridotti sul lastrico dai grandi centri commerciali !! I clienti non sono una massa di cretini a cui piace farsi tanti chilometri per fare la spesa. Non è solo una questione di parcheggio o di orario. Il consumatore va dove gli conviene ed evidentemente i negozianti dei centri storici non sanno e non ci tengono a sviluppare la loro capacità di attrazione. Anziché competere con il concorrente vorrebbero impedirgli di offrire servizi migliori. Nulla importa di scontentare così i clienti che andrebbero considerati come la sua risorsa più importante"

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