Rapporti interotti tra il Mia Casa d'Abruzzo e il presidente Pagano

Norme di indirizzo per l'edilizia residenziale

16 Settembre 2010   11:23  

Il Presidente Pagano, in vista della ripresa delle attività del Consiglio non ha accolto la richiesta “pressante” di “discutere ed esaminare” la necessità e l'urgenza di inserire all'ordine del giorno del Consiglio regionale un testo legislativo contenente “norme di indirizzoin merito alla “riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” della Edilizia Residenziale Pubblica: il 9 settembre scorso il Presidente Pagano si è rifiutato addirittura di ricevere, anche solo per un minuto di cortesia, una piccola delegazione del Mia Casa, la quale voleva semplicemente “sollecitare” l'inserimento all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio regionale, dopo la lunghissima pausa estiva, della proposta di legge che il Mia Casa, però, già molto prima delle vacanze estive ha inoltrato per le vie ufficiali allo stesso Presidenze Nazario Pagano, all'intero Consiglio regionale, ai Gruppi consiliari, ad ogni singolo consigliere ed alla 2^ Commissione consiliare permanente.

In tale contesto, chiaro e trasparente nelle motivazioni e giustificazioni di emergenza, il Presidente comunicando telefonicamente dal suo ufficio con il servizio di vigilanza della “portineria”, ha “bruscamente” redarguito l'On. Pio Rapagnà, responsabile del Mia Casa Pio Rapagnà – ex Parlamentare, invitandolo a rispettare le “regole”, come tutti gli altri, e “vietando” alla piccola delegazione di famiglie sfollate lo stesso accesso agli Uffici della Presidenza.

 

Nel merito, il Presidente Pagano ha dimenticato o ignora che le Istituzioni regionali e della Protezione Civile, a 17 mesi dal terremoto, non hanno fornito indicazioni precise, “fattibili e immediatamente operative”, al fine di mettere i vari “soggetti attuatori e controllori” nelle condizioni, giuridiche e finanziarie, di provvedere nel più breve tempo possibile.

 

In un contesto di “gravi ed ingiustificabili ritardi” nell'avvio effettivo della “ricostruzione leggera” e della più impegnativa “ricostruzione pesante”, gli unici “soggetti” di cui si discute (e ci si preoccupa) risultano essere, invece, la Società Fintecna che possiede il 100% della “Società Patrimonio dello Stato S.p.a., la Società Collabora-Abruzzo Engeneering, la struttura di missione, il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, Commissari aggiuntivi ed altri “enti strumentali” che sino ad ora hanno fatto ben poco o nulla per la effettiva “riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” quantomeno degli alloggi pubblici dentro e vicino al cratere.

Nel frattempo però, ogni ritardo nella ricostruzione sta nei fatti incentivando e rendendo possibile tutta una serie di “rinunce” e di operazioni immobiliari e speculazioni urbanistiche ed edilizie sugli edifici, sulla aree verdi e su importanti e qualificati spazi “pertinenziali” di interi complessi pubblici e condominiali danneggiati o resi inagibili.

Per questo, l'impegno e l'intervento legislativo, di indirizzo e di controllo del Consiglio regionale doveva essere “immediato, tempestivo e preciso” nel merito della “ricostruzione e messa in sicurezza”: e questo impegno “unitario e solidale”, che il Mia Casa chiede da 17 mesi al Presidente del Consiglio regionale, all'Ufficio di Presidenza, alla Conferenza dei Capigruppo, alla 2^ Commissione consiliare permanente e fin anche al Difensore Civico regionale, non è stato preso nella dovuta serietà, ed oggi le migliaia di famiglie ancora sfollate ne pagano, e ne subiranno per anni, tutte le più nefaste conseguenze.


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