Rapporto ISPRA; rinvenuti nell'acqua 166 tipi di pesticidi

08 Aprile 2013   15:27  

 Ancora piu' evidente, rispetto al passato, lo stato di contaminazione delle acque italiane superficiali e sotterranee: nel 2010 sono stati rinvenuti residui nel 55,1% dei 1.297 punti di campionamento delle acque superficiali e nel 28,2% dei 2.324 punti di quelle sotterranee, per un totale di 166 tipologie di pesticidi - a fronte dei 118 del biennio 2007-2008 - individuati nella rete di controllo ambientale delle acque italiane. E' questa la situazione descritta dall'Ispra nel Rapporto nazionale Pesticidi nelle Acque 2013, realizzato dall'istituto sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e dalle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente.Le sostanze rilevate sono per la maggior parte residui di prodotti fitosanitari usati in agricoltura - solo in questo campo si utilizzano circa 350 sostanze diverse per un quantitativo superiore a 140.000 tonnelate - ma anche di biocidi (pesticidi per uso non agricolo) impiegati in vari campi di attivita'. Anche se spesso basse, le concentrazioni indicano a livello complessivo una diffusione molto ampia della contaminazione. Inoltre, nel 34,4 per cento dei punti delle acque superficiali e nel 12,3 per cento dei punti di quelle sotterranee i livelli misurati risultano superiori ai limiti delle acque potabili. Le concentrazioni sono state confrontate anche con i limiti di qualita' ambientale, recentemente introdotti, basati sulla tossicita' delle sostanze per gli organismi acquatici. In questo caso il 13,2 per cento dei punti delle acque superficiali e il 7,9 di quelli delle acque sotterranee hanno concentrazioni superiori al limite. Il rapporto dell'Ispra, che analizza l'evoluzione della contaminazione sulla base dei dati raccolti a partire dal 2003, anche grazie alle maggiori dimensioni e completezza del monitoraggio rispetto al passato, mostra un aumento della frequenza di pesticidi nei campioni delle due tipologie di acqua prese in esame. A livello di macroarea geografica, la contaminazione appare piu' diffusa nella pianura padano-veneta (a causa alle caratteristiche idrologiche di quell'area, del suo intenso utilizzo agricolo e al fatto, non secondario, che le indagini sono sempre piu' complete e rappresentative nelle regioni del nord), ma anche al centrosud, i miglioramenti del monitoraggio stanno portando alla luce una contaminazione significativa. Per quanto riguarda la presenza di miscele nelle acque le analisi presentano fino a 23 sostanze diverse in un solo campione. A causa dell'assenza di dati sperimentali sugli effetti combinati delle miscele e di adeguate metodologie di valutazione, esiste la possibilita' che il rischio derivante dall'esposizione ai pesticidi sia attualmente sottostimato e si impone una particolare cautela anche verso i livelli di contaminazione piu' bassi. Le sostanze concepite per combattere organismi nocivi, infatti, sono potenzialmente pericolose anche per l'uomo. La rete ambientale e' finalizzata alla salvaguardia degli ecosistemi acquatici e non al controllo delle acque utilizzate per scopo potabile ma queste ultime spesso attingono agli stessi corpi idrici e l'uomo un'esposizione indiretta ai contaminanti, attraverso, ad esempio, la catena alimentare. I pesticidi piu' rilevati nelle acque superficiali sono: glifosate, AMPA, terbutilazina, terbutilazina-desetil, metolaclor, cloridazon, oxadiazon, MCPA, lenacil, azossistrobina. Nelle acque sotterranee, con frequenze generalmente piu' basse, le sostanze presenti in quantita' maggiore sono bentazone, terbutilazina e terbutilazina-desetil, atrazina e atrazina-desetil, 2,6-diclorobenzammide, carbendazim, imidacloprid, metolaclor, metalaxil. Come in passato, continua a essere diffusa anche la contaminazione da erbicidi triazinici come la terbutilazina, ma sono ancora largamente presenti anche sostanze fuori commercio da tempo come l'atrazina e la simazina. Quella che stiamo attraversando e' una fase ancora transitoria in cui l'entita' e la diffusione dell'inquinamento da pesticidi non sono sufficientemente note tenendo conto ovviamente che il fenomeno e' in evoluzione per l'immissione sul mercato di nuove sostanze.


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