Regionali, Chiavaroli: centrosinistra in vantaggio ma nulla è perduto

22 Giugno 2012   12:48  

Niente elezioni primarie, la ricandidatura di Gianni Chiodi alla presidenza della Regione è al momento fuori discussione. Lo conferma ad Abruzzo24ore.tv Riccardo Chiavaroli. "La prima scelta spetta a lui, poi il partito ratifica. Non vedo il bisogno di primarie - dice il portavoce del Pdl -, se ci fosse qualcuno che vuole contarsi non abbiamo problemi a farle, ma non vedo persone che possano insidiarlo".

Sull'ipotesi del voto anticipato, il consigliere regionale ribadisce: andremo alle urne alla scadenza naturale del mandato. Rispetto alla discussione innescata dal centrosinistra "c'è un nuovo fattore di cui tener conto - spiega -, una lettera del presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano che chiarisce in termini legislativi di come il range di scadenza della legislatura è dal primo dicembre 2013 al 15 marzo 2014".

E siccome votare a dicembre "sarebbe sbagliato, cercheremo di andare a votare a primavera 2014". In modo da unificare il voto per la Regione con quello per i Comuni di Pescara e Teramo.

La data delle elezioni, che viene scelta dai presidenti di Giunta e Consiglio congiuntamente con il presidente della Corte d'Appello, deve poi essere concertata con le altre Regioni chiamate al voto in modo da fissare un election day.

Esclusa anche l'ipotesi di una candidatura di Chiodi al Parlamento che possa far tornare anticipatamente l'Abruzzo alle urne. "L'ambizione del presidente è quella di continuare il risanamento".

Chiavaroli poi ammette: "Il centrosinistra attualmente è avanti a noi, ma la storia ci insegna che i climi politici cambiano ogni sei mesi. E non è escluso che il centrosinistra si divida tra Pd e Idv".

Sulla legge elettorale, il Pdl ha dato il via libera politico al nuovo sistema che prevede l'abolizione del listino. Mentre si discute ancora sulle soglie di sbarramento, in particolare sulle differenze da prevedere tra le liste che si presentano da sole e quelle in coalizione.
"Io sarei per cambiare radicalmente le cose, sono per un sistema uninominale maggioritario, prevedendo 40 collegi (oggi ne sono 4, uno per Provincia, ndr), senza preferenze, come per le elezioni provinciali". Una proposta di cui Chiavaroli ha parlato al suo partito ma che non ha depositato formalmente perchè "politicamente minoritaria".

Sull'arresto di Luigi Lusi, autorizzato dal Senato mercoledì scorso, la posizione di Chiavaroli è in linea con quella espressa in Aula da Emma Bonino, il cui intervento è stato postato su Facebook dal portavoce pidiellino con un passato nei Radicali. "Non so cosa avrei votato se fossi stato senatore - dice -. Capisco la posizione del Pdl, perchè ci sarebbe stato il rischio che avrebbero usato la nostra posizione garantista per salvare Lusi e poi dire alla piazza che era stato il solito Berlusconi".

Ma la vicenda pone in luce due questioni, "c'è un referendum plebiscitario inapliccato visto che i partiti continuano a prendere fiumi di denaro in modo sproporzionato e senza controllo". E "la carcerazione preventiva è un cancro italiano. Il problema vero resta quello di fare processi in tempi rapidi".

L'ex tesoriere della Margherita, insomma, "in parte è un capro espiatorio, però se pensiamo in questo modo di accontentare le piazze forcaiole non abbiamo capito la lezione del 1992".

Marco Signori


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