Regionali, D'Alfonso scende in campo: "Con me un Abruzzo migliore e più efficiente"

"Avversari? In questo momento i tanti problemi della Regione"

14 Febbraio 2014   13:17  

Un Abruzzo più dinamico, dalle prospettive più ampie, che valorizzi in pieno le proprie bellezze e le proprie potenzialità e possa dunque rappresentare una più forte attrattiva anche da fuori regione.

Questo è l'obiettivo dichiarato di Luciano D'Alfonso, espresso nella conferenza stampa in cui ha ufficialmente annunciato la propria candidatura alle primarie della coalizione per la scelta del candidato presidente di centrosinistra alle prossime regionali.

"Mi candido non per fare il presidente dell'amministrazione regionale" - ha affermato l'ex sindaco di Pescara in apertura - "bensì per fare il presidente della Regione Abruzzo. Non intendo collocarmi in un comodo parallelepipedo verticale, sono piuttosto dell'idea che insieme si debba costituire un governo di Regione che sia capace di fare fronte comune, e convochi a sè qualsiasi buona idea, da chiunque questa provenga. Un governo in cui si rispecchino tutti i 3 milioni di abruzzesi che vivono entro i confini del nostro territorio e fuori di esso, e che sia all'insegna della riduzione del distacco e dell'antipatia tra eletti ed elettori".

"Non conosco l'avversione nei confronti di nessuno, nemmeno nei confronti di coloro che ritengono che in politica sia meglio abbattere, anziché battere, l'avversario" - ha proseguito D'Alfonso - "per cui, in questo momento, i miei principali avversari sono esclusivamente i problemi dell'Abruzzo, una regione in cui, in questo momento, vi sono solo 129.000 imprese, 500.000 percepienti reddito da lavoro, 200.000 studenti di tutte le età, 61.000 volontari, 300.000 ultra 65enni. Una regione in cui, ogni hanno, vengono depositati circa 2.000 brevetti, e che ha un potenziale Pil di circa 29,4 miliardi di euro. Queste sono le tematiche di cui voglio occuparmi con una squadra di governo degna di tale nome, con il consenso della cittadinanza".

In sintesi, l'Abruzzo che D'Alfonso afferma di avere in mente è "una regione più facile, più veloce, più premurosa e più bella, che si distingua e si valorizzi in maniera attiva ed operativa, in grado di di attirare investimenti".

Per tale progetto, le linee guida da seguire sul piano amministrativo saranno molteplici: "Per la prima volta, dovremo improntare il governo regionale al regionalismo, anche in un'ottica di allargamento di prospettive tramite alleanze con le regioni limitrofe, senza più balbettamenti di successive priorità".

Quanto alle priorità, D'Alfonso non ha mostrato dubbi, e ne ha elencate diverse: "I fiumi abruzzesi non devono più essere figli di nessuno ed inquinati, ma devono diventare elementi identitari. Ma anche altre questioni necessitano di risoluzioni rapide, su tutte il porto di Pescara e la ricostruzione dell'Aquila, che possono diventare uno slancio per ripartire. A  tal proposito se nel 2009 fossi stato eletto avremmo potuto chiedere flessibilità all'Europa, richiesta non avanzata perché non ci si è pensato, c'era troppa improvvisazone. Non ultima, uan sanità più organizzata e deospedalizzata".

"Si annuncerebbe una stagione all'insegna di radicalità, realizzatività, democrazia ed innovazione" - ha concluso D'Alfonso - "obiettivi da raggiungere con l'aiuto degli abruzzesi". La parola, ora, alle primarie.

Lorenzo Ciccarelli


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