Regione: è arrivata l'ora delle scelte. Anche impopolari

di Nicola Facciolini

12 Settembre 2009   14:04  

E’ giunta l’ora delle decisioni irrevocabili anche per la sanità abruzzese. Il Presidente della Regione Abruzzo parlando alle forze produttive ha detto che “ci aspetta una stagione di rigore: rischiamo anche scelte impopolari, spero in una classe dirigente responsabile, è in arrivo il momento delle decisioni”. Sarà un anno di grossi sacrifici in Abruzzo. Lo sapevamo da anni. Oltre alla crisi economico-finanziaria mondiale, quest’anno nel bilancio di fine anno dovremo necessariamente aggiungere il terremoto di L’Aquila (6.3° Richter) che ha buttato a terra il capoluogo d’Abruzzo, il lavoro-che-non-c’è per tutti e lo spettro di una sanità pubblica a rischio fallimento che potrebbe vampirizzare e prosciugare fino all’osso anche gli ultimi rigagnoli di risorse disponibili senza lasciare nelle casse pubbliche regionali nemmeno il sogno di un quattrino. Insomma, abruzzesi, ci sarà da patire la classica traversata sui “carboni ardenti”, sia a livello di investimenti e di politica economica pubblica sanitaria sia sulle scelte politiche del lavoro: tutto questo potrà portare a decisioni impopolari. Pazienza? Non direi, perché sarebbe il presagio di una fine ingloriosa. Per risorgere dalla fossa, occorre considerare ogni singola persona d’Abruzzo una risorsa preziosa, un investimento, non una spesa e un costo. Il Presidente della Regione Abruzzo (che non è il Governatore della California!), presagendo un autunno e un inverno 2009-10 duri, ha lanciato il classico avviso ai naviganti. Anche ai nuovi arrivati nel PdL dalle file del centrosinistra in attesa delle sospirate “nomine”: è lui, il Presidente della Regione, il leader eletto dal popolo abruzzese. E’ lui il leader del nuovo partito fondato dall’on. Silvio Berlusconi, il PdL. Non si discute, nel rispetto delle Istituzioni e delle regole di decoro politico e morale. Il Presidente ha parlato. Così sia scritto così sia fatto. Ai rappresentanti delle forze economiche e sociali ha detto (lo ripetiamo per i duri di comprendonio): “ci attende una stagione difficile e per questo spero ci sia una classe dirigente allargata all'altezza della situazione”. Il Presidente ha assicurato una stagione di grande rigore ed austerità per tutti: “Abbiamo di fronte un compito impervio, che forse altre classi dirigenti nazionali ed europee non hanno. Qui in Abruzzo dobbiamo far fronte ad una crisi economica internazionale devastante, che certo sta lentamente rallentando ma che mantiene bassi gli indici di crescita, come nelle altre regioni; dobbiamo far fronte ad una situazione finanziaria della Regione disastrosa, che nell’ultimo periodo non si è aggravata ma che rimane in assoluto, nei numeri, pesante. Questa anomalia in Italia ce l'abbiamo solo noi; infine dobbiamo far fronte al terremoto. Per questo dico che ci attende un compito incredibile e straordinario e insisto nel fatto che mi aspetto una classe dirigente responsabile che dia il consenso anche a politiche dolorose”. Chiodi ha parlato da leader qual è, anche del “nodo sanità”. Ha detto:“Il momento delle decisioni su questo settore sta per arrivare. La cabina di regia nazionale Governo-Regione, coordinata dal viceministro Ferruccio Fazio, sta elaborando un modello di sanità che certo sarà migliore di questo. Non basta tagliare i costi, è necessario un nuova idea di sanità più moderna, rispondente alla richieste di assistenza, in linea con gli standard nazionali. E' un passaggio decisivo per la nostra regione, perché il nostro obiettivo principale è cancellare le maggiorazioni fiscali che sono state introdotte proprio per il debito del sistema sanitario regionale. Di questo - ha concluso il Presidente - è bene che ne sia cosciente la classe dirigente”. Del PdL naturalmente ma non solo. Chiodi sarà il “terminator” di molti parassiti? Abbiamo ragione di crederlo e sperarlo fermamente e vivamente. E’ giunta davvero l’ora delle decisioni irrevocabili speriamo, stavolta, foriere di felicità e prosperità per tutti, nel merito e nella competenza. Per spazzare dai cieli, una volta per tutte, il becero clientelismo e l’immondo favoritismo partitico che hanno affossato il Pil regionale. L’Abruzzo ha bisogno di uno Statuto Speciale. Questo è il Federalismo che vogliamo.    


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