Ricerca idrocarburi nel teramano, sindaci contro. Ruffini: ''Chiodi se ne lava le mani''

14 Novembre 2013   12:18  

L'Unione dei Comuni Città, Territorio Val Vibrata ha conferito incarico legale per fare ricorso contro il programma denominato “Colle dei nidi”, per bloccare l'autorizzazione concessa dal Ministero dello Sviluppo Economico alle compagnie Gas Plus Italiana, Medoilgas e Petrorep Italia, e che riguarda il permesso di ricercare idrocarburi liquidi e gassosi in un’area di circa 83 chilometri nei comuni teramani di Bellante, Campli, Controguerra, Corropoli, Mosciano Sant'Angelo, Nereto, Sant'Omero, Torano Nuovo, Tortoreto e Spinetoli.

La “Colle dei Nidi” è solo una piccola parte di quel distretto minerario in cui, secondo i piani della Strategia Energetica Nazionale varata dal Governo Monti dovrà trasformarsi l’Abruzzo

Il presidente dell'Unione dei Comuni Città-Territorio Val Vibrata Umberto D' Annuntiis, a tal proposito dichiara:

“Pur non avendo alcuna competenza istituzionale in materia, I Sindaci della Val Vibrata ritengono che debbano essere parte attiva nello stimolare le giuste politiche sui propri territori e incaricano un legale per predisporre ricorso al Tar contro il permesso rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico; tale permesso sembrerebbe irregolare poiché si ritiene che lo stesso debba essere preceduto dalla V.I.A., e che in sede V.I.A., e in sede di rilascio da parte della regione, avrebbe dovuto registrarsi l'incompatibilità del progetto con il programma regionale di sviluppo del territorio, in quanto il progetto interesserebbe persino aree naturali protette”.

La provincia di Teramo e la Val Vibrata puntano e credono molto in un futuro di green economy per il proprio territorio, data la sua innata vocazione turistica, che ne ha fatto negli anni un fiore all'occhiello per tutta la regione.

I cittadini e gli amministratori difatti hanno sempre mostrato nel tempo una spiccata sensibilità ed attenzione alla tutela del proprio territorio.

Dunque rifacendosi al principio, riconosciuto dal diritto internazionale, di “precauzione”, la preoccupazione delle popolazioni locali sulle conseguenze che tali insediamenti potrebbero comportare per la salute pubblica e per l'economia continua ad essere grande.

La Val Vibrata perderebbe l'immagine verde che le appartiene con danni economici e alla qualità della vita.

Per queste motivazioni la Giunta dell'Unione dei Comui rinnova il proprio dissenso al programma di ricerca intraprendendo tutte le iniziative idonee a contrastare tale programma.

Nella seduta di ieri del consiglio regionale si è svolta poi l’interrogazione a risposta orale presentata dal consigliere Claudio Ruffini proprio sul permesso di ricerca denominato “Colle dei nidi” in provincia di Teramo.

“La mia domanda era chiara” spiega Ruffini “ho chiesto al Presidente Chiodi se la Regione Abruzzo è intenzionata a revocare l’intesa rilasciata al Ministero dello Sviluppo Economico. La risposta affidata al vice-presidente Castiglione è stata inadeguata e nei fatti si è capito solamente che per la Regione Abruzzo la procedura adottata per il rilascio dell’Intesa è corretta, quindi non ci sarà nessuna marcia indietro. ”

Secondo Ruffini l’Intesa rilasciata dalla Regione ha seguito una procedura illegittima ed andrebbe revocata in autotutela.

“Chiedo la revoca dell’Intesa perché la stessa è avvenuta con provvedimento del dirigente e non attraverso atto della giunta, cioè l’organo deputato a mio giudizio a provvedervi in quanto non si trattava di un mero atto amministrativo ma il rilascio di questo tipo di Intesa implicava una scelta di carattere socio-economico da ricondursi alla sfera di indirizzo politico che la Regione si è data.

Inoltre l’istanza non è stata sottoposta ad assoggettabilità da parte del Comitato VIA al fine di verificare se la ricerca degli idrocarburi fosse compatibile con le attività che insistono su taluni parti del territorio provinciale, secondo quanto disposto dalla legge n.2/2008, come modificata dalla legge 48/2010“ dice Ruffini.

Ed infatti, parte del territorio provinciale ha ottenuto, con Decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali del 20 febbraio 2013, il riconoscimento di denominazione di origine controllata e garantita dei vini ”Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane”.

“Per questi motivi che ho esposto a Chiodi “ aggiunge Ruffini “ritengo che l’intesa sia viziata se non addirittura illegittima e quindi la Regione deve revocarla in autotutela. Invece Chiodi se ne è lavato le mani, lasciando da soli i Comuni a combattere una battaglia di civiltà ed in difesa del territorio. Attendiamo per l’ennesima volta, che sia un Tribunale, a dare ragione ai comuni ed ai cittadini''


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