Ricostruzione case E. Il commissario prova a velocizzare la trafila burocratica

07 Dicembre 2011   10:04  

Il Commissario Delegato per la Ricostruzione Gianni Chiodi comunica che sono stati sottoscritti gli atti aggiuntivi alla convenzione tra Reluis, Cineas e lo stesso Commissario Delegato in materia di istruttoria tecnica ed economica delle domande di concessione dei contributi presentate entro il 31 agosto 2011.

Ferma restando la scadenza del 31 dicembre p.v. per Reluis e 31 gennaio 2012 per Cineas per la conclusione dell'istruttoria delle domande relative alle parti comuni - in applicazione dell'ex 3978/2011 - entro il 31 gennaio 2012 Reluis ed il 29 febbraio 2012 Cineas, concludono l'esame delle domande per le quali sono state richieste integrazioni a seguito della prima istruttoria, nonché di quelle relative alle parti private le cui parti comuni, sono già state istruite o siano da istruire alla data di sottoscrizione della convenzione.

Al fine di consentire l'esame anche di quelle domande per le quali sono state richieste più integrazioni, il termine ultimo per la conclusione di tutte le istruttorie è fissato al 31 marzo 2012 per Reluis e 30 aprile 2012 per Cineas.

Per lo svolgimento delle suddette attività, i Consorzi possono sempre interloquire con il progettista incaricato dal soggetto richiedente il contributo.

E' stato altresì previsto che l'istruttoria tecnica ed economica si concluda con motivato parere, positivo o negativo, sottoscritto dal soggetto istruttore.

Infine, qualora non vengano rispettate le scadenze di definitiva conclusione delle istruttorie, sono previste penali pari al 25 per cento del compenso per i primi 15 giorni di ritardo e di un ulteriore 25 per cento per i successivi 15 giorni.

Alla scadenza di quest'ultimo termine, l'istruttoria della pratica non viene retribuita, fermo restando l'obbligo di conclusione dell'istruttoria stessa.''

Pochi giorni fa l'assessore Piero Di Stefano  era tornato a denunciare lo stallo della filiera: 

"Sono appena 1.670 i contributi definitivi rilasciati - si legge in una nota - a fronte di 8.340 pratiche E finora presentate. Un dato che conferma lo stallo in cui versa la ricostruzione delle case E fuori dai centri storici. E il Comune torna a sollecitare una decisa inversione di rotta.

La situazione è davvero paradossale perché ora Reluis e Cineas stanno esaminando le pratiche, ma non le integrazioni il cui controllo viene rimandato a una fase successiva. Ciò significa che i fascicoli restano in stand-by e che sarà inutile aspettare il rilascio in tempi rapidi dei contributi definitivi per poter far partire i lavori. Inoltre Reluis e Cineas stanno esaminando solo le pratiche presentate entro il 31 agosto, lasciando in un angolo le altre 800 arrivate dopo quella data.

Ad aprile Reluis e Cineas (che già hanno avuto una proroga) dovrebbero andar via, ma non è stato ancora definitivamente chiarito chi dovrà sostituire i due soggetti che incassano mille euro a testa per ogni pratica esaminata. Dunque, mille euro per ognuno degli appartamenti che compongono un condominio, più altri mille per le parti comuni.

Noi abbiamo già da tempo chiesto l’assunzione di 40 persone da formare in vista della scadenza della convenzione con Cineas e Reluis. Ma la richiesta è rimasta sul tavolo della struttura commissariale e gli addetti della filiera continuano ad operare creando ritardi ormai non più accettabili.

E intanto, i lavori non partono e i costi dell’assistenza alla popolazione restano elevatissimi. Cifre assurde, considerato che per la sola autonoma sistemazione vanno via circa 3 milioni 600 mila euro al mese.

E' necessario mettere in piedi una struttura comunale in grado di operare ora con Cineas e Reluis e a cui affidare, dopo aprile, il controllo delle pratiche. 

Un’operazione che costerà cifre irrisorie rispetto alle parcelle finora distribuite e che dovrà essere il Comune a gestire.

La lentezza con cui la filiera si sta muovendo è riconducibile alla mancanza di fondi. Solo calcolando i contributi per i 1.500 condomini della periferia viene fuori una cifra che supera i 2 miliardi. Una somma ben più alta di quella che il commissario Chiodi dice di avere in cassa. Insomma, i ritardi sembrano studiati a tavolino. Anche per questo il commissariamento deve finire".


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