Ricostruzione case E: l'aumento dell'Iva a carico dei cittadini?

08 Marzo 2012   09:55  

L'aumenta dell'Iva di due punti percentuale previsto per ottobre sarà a carico dei proprietari di case E beneficiari del finanziamento statale per la ricostruzione, sulla carta al 100%. Lo sostiene il tecnico nella seguente lettera (firmata).

Secondo i suoi calcoli per la ricostruzione di una case E del valore di 345mila euro l'aumento dell'Iva del 2% comporterà un esborso a carico del proprietari di quasi 7mila euro.

Per un aggregato con tre proprietari, dal valore di intervento di 1,3 milioni di euro, l'aumento del'Iva inciderebbe su ciascun partecipante al consorzio per oltre 9mila euro.

Non è poco, e comunque sarebbe giusto fare chiarezza sulla vicenda. (FT)

''Come è risaputo la richiesta di contributo per la ricostruzione post-terremoto è definitiva e quindi non si possono chiedere integrazioni per calcoli errati od incompleti.

In caso di questi errori l’onere aggiuntivo è dei proprietari delle abitazioni (aggregati o condomini).

Fin qui non ci sono dubbi in quanto si parte da un errore fatto dai tecnici o da vizi nascosti del fabbricato.

Però se andiamo ad analizzare i documenti relativi al contributo notiamo che nel totale richiesto deve essere inserita l’IVA dei lavori e delle varie parcelle dei professionisti, ne consegue che il totale posto a contributo sia complessivo di IVA e altri oneri legati alle casse dei professionisti.

Chiunque presenti la pratica di contributo prima del 1° ottobre deve per forza indicare le aliquote IVA del 10 e del 21 % con i relativi calcoli.

Ma sappiamo bene che il Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011 all’art.18, comma1. Lettera a) ha modificato l’articolo 40 commi 1)ter e 1)quater del decreto legge 98/2011, prevedendo l’aumento delle aliquote Iva, ordinaria e intermedia, a partire dal 1° ottobre 2012 di 2 punti percentuali, ovvero l’aliquota che ad oggi è al 10% passerà al 12% e quella del 21% passerà al 23%.

Quindi chi ha chiesto il contributo senza tener conto del Decreto sopra menzionato si troverà a far fronte di tasca sua della carenza di IVA che nel caso di aggregati di tipologia

E nei quali i valori di contributo sono elevati (si parla di oltre €. 1.500.000) la parte che non sarà considerata e quindi a capo dei proprietari, residenti o no sarà di cifre a 5 zeri.

Questo va in contrasto con quanto espresso nei vari OPCM nei quali veniva sempre menzionato che nei limiti del calcolo della convenienza per i residenti non vi erano oneri mentre per i non residenti sempre nel limite per loro previsto vi è un accollo massimo del 20% delle spese.

Sappiamo tutti che l’IVA è una partita di giro e che la subisce l’ultimo contribuente (colui che non la può scaricare) dato che lo stato la eroga nel contributo sarebbe stato meglio che avesse esentato i lavori di ricostruzione post terremoto in modo da non avere questo caso assurdo nel quale un terremotato sovvenziona lo stato.

Si è cercato di parlare del problema con vari comuni del cratere, con la Fintecna ecc. ecc. tutti sono caduti dalle nuvole e non sanno che pesci prendere e come al solito è il cittadino terremotato che ne paga le conseguenze.''


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