Ricostruzione case popolari, Rapagnà: "Basta scuse, subito i lavori!"

30 Novembre 2011   13:05  

Il Mia Casa d'Abruzzo ricorda ai soggetti attuatori della ricostruzione della Edilizia Residenziale Pubblica regionale e comunale che sono già trascorsi quasi 32 mesi dal 6 aprile del 2009 e la ricostruzione degli alloggi pubblici classificati "E" ed "F" non è stata ancora avviata, nel mentre gli stessi sono tenuti a comunicare al Commissario delegato, per ciascun edificio da riparare o ricostruire, compreso nei piani, l'esito di agibilità assegnato, la proprietà dei singoli alloggi, l'approvazione della progettazione, l'affidamento dei lavori e l'impresa aggiudicatrice, gli stati di avanzamento dei lavori e la liquidazione delle spese, ai fini della loro rendicontazione.

"Il Mia Casa - si legge in una nota del movimento che fa capo all'ex parlamentare Pio Rapagnà - chiede, ancora una volta, al Consiglio regionale ed ai Consigli Comunali del cratere, di interessarsi seriamente e tempestivamente delle ricostruzione e messa in sicurezza antisismica del loro proprio patrimonio abitativo. Essi hanno la responsabilità istituzionale di indirizzare, aiutare e controllare tutte le fasi dei lavori e degli interventi: perchè non lo fanno? Il Mia Casa chiede con forza a tutti i Consiglieri regionali, al Presidente Nazario Pagano, al Commissario delegato alla ricostruzione Gianni Chiodi e all'Assessore regionale alla Politica della Casa Angelo Di Paolo di esercitare le proprie competenze Costituzionali e Statutarie in materia di Edilizia Residenziale Pubblica e di accogliere le proposte avanzate immediatamente dopo il terremoto del 6 aprile 2009, ed in particolare: 1 - predisporre e approvare i piani per la immediata messa in sicurezza antisismica del patrimonio abitativo pubblico secondo le indicazioni dell’art.11 della legge n.77/2009; 2 - formulare atti amministrativi, normativi e di indirizzo affinché le aree e le pertinenze su cui insistono le case popolari siano considerate parti integranti degli alloggi e ad essi direttamente collegate, non cedibili a terzi non assegnatari, né fatte oggetto di trasferimenti di volumi edilizi, né, tanto meno, vengano interrotti, sospesi e trasformati e/o separati i contratti di locazione e di assegnazione per tutte le unità abitative, compreso gli edifici popolari danneggiati e/o distrutti; 3 - approvare una Legge Regionale per il ripristino del “riscatto graduale e sociale” degli alloggi ex-GESCAL a favore delle famiglie assegnatarie aventi diritto; 4 - procedere allo scioglimento delle 5 ATER della Regione Abruzzo, alla riforma del settore e al trasferimento ai Comuni delle competenze amministrative e di gestione della Edilizia Residenziale Pubblica".


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