Ricostruzione case popolari, Rapagnà: intervenga la magistratura

06 Agosto 2010   09:37  

A 16 mesi dal terremoto i lavori per la riparazione con consolidamento antisismico degli alloggi pubblici classificati A, B e C non sono ancora iniziati, mentre ancora peggio è la situazione degli edifici classificati E ed F. all'interno dell'area del cratere. Perfino il Comune dell'Aquila, al quale sono stati assegnati 43 milioni di euro per le cosiddette "case parcheggio", pur affidatosi al Provveditorato alle Opere Pubbliche, non è stato capace di dare alcun segnale di avvio dei lavori.
"I tempi stanno fortemente slittando in avanti - dichiara Pio Rapagnà, coordinatore del movimento Mia Casa - e c'è il fondato rischio che le imprese assegnatarie dei lavori non saranno in grado di rispettarli nemmeno lontanamente. Il Consiglio regionale, in presenza di una gravissima emergenza abitativa post-terremoto, sta assistendo immobile e muto al precipitare della situazione, anche morale, mentre in troppi lavorano indefessamente e nell'ombra - denuncia Rapagnà - per favorire un possibile fallimento di una ricostruzione di qualità del patrimonio abitativo pubblico il quale, tra l'altro, è stato realizzato con grandi sacrifici e con il contributo determinente di lavoratori, pensionati, inquilini e assegnatari ex-Gescal.
Contestualmente, le innumerevoli Ordinanze della Presidenza del Consiglio ed i tantissimi provvedimenti della struttura commissariale per la ricvostruzione sono stati tardivi, contraddittori, confusi, poco trasparenti e non molto chiari nei tempi e nelle modalità di esecuzione e di copertura finanziaria".

Rapagnà ripercorre le tappe di questa avvilente vicenda:

- APRILE 2009: il Decreto-Legge n.39/2009 convertito in Legge n.77/2009, individua nel Presidente della Regione, Gianni Chiodi, il Commissario del Governo per la ricostruzione degli alloggi pubblici, quindi anche delle case popolari, MA NON SUCCEDE NIENTE;
- LUGLIO 2009: Chiodi nomina il Commissario dell'ATER dell'Aquila Avv. Piergiorgio Merli con “poteri di ordinaria amministrazione”, il quale avvia le procedure per redigere le perizie dei danni e chiedere i fondi per la ricostruzione, MA NON SUCCEDE NIENTE;
- AGOSTO 2009: la Ordinanza del Presidente del Consiglio n.3803 del 15 agosto valuta in 150 milioni di euro il finanziamento previsto per l'edilizia popolare, ma “però” rende facoltativo il ricorso all'ATER quale “soggetto attuatore” della ricostruzione, E NON SUCCEDE NIENTE;
- SETTEMBRE 2009: un'altra Ordinanza n.3817 rimuove l'ATER dalla possibilità di essere indicato come "soggetto attuatore" e trasferisce tutto al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche di diretta emanazaione del Governo, MA NON SUCCEDE NIENTE LO STESSO;
- OTTOBRE 2009: l'ATER viene parzialmente riammessa come "soggetto collaboratore", ma solo per gli alloggi A-B-C, mentre gli edifici E ed F restano di competenza esclusiva del Provveditorato e del Governo e , per gli alloggi Comunali viene Chiamato in causa” anche il Sindaco dell'Aquila MA NON SUCCEDE NIENTE;
- MARZO 2010: il Consiglio regionale assiste alla "fuga" dall'Aula della maggioranza dei consiglieri di centro-destra, e poi tutti vanno in "vacanza" in attesa delle elezioni amministrative, E mentre il Commissario Chiodi emana un "decreto-commissariale" in cui, nella sostanza, "commissaria" tutta la ricostruzione compresa quella dell'Edilizia Residenziale Pubblica di competenza del Consiglio regionale, MA NON SUCCEDE ANCORA NIENTE.

C'è veramente qualcosa che non ha funzionato nel comportamento del Consiglio regionale, della Giunta e del Presidente della Regione - afferma Rapagnà - ; chi controlla e condiziona (forse anche dall'esterno!) - si domanda l'ex parlamentare - le Istituzioni della Regione Abruzzo? A questo punto, soltanto il magistrato può ordinare l'avvio immediato della riparazione e ricostruzione della Edilizia Residenziale Pubblica: ed è al magistrato che chiediamo di intervenire prima che sia troppo tardi".


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