Ricostruzione in Emilia: per le prime case distrutte dal sisma niente finanziamento al 100%

Terremotati di serie B

06 Luglio 2012   11:13  

Ai terremotati dell'Emilia non sarà riconosciuto il 100% dei finanziamenti per ricostruire la prima casa distrutta dal terremoto,a differenza di quello che giustamente è stato deciso per i terremotati abruzzesi e in occasione di tutte le altre ricostruzioni post-sismiche, in particolare quella di manica larghissima che interessarono ad esempio l'Umbria e le Marche.

Nel decreto che istituisce il Fondo per la ricostruzione firmato ieri dal presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti è scritto a chiare lettere infatti che ''alla luce delle risorse disponibili...ai proprietari degli immobili in cui era presente l'abitazione principale è riconosciuto un contributo per la ricostruzione o ristrutturazione fino all'80% del costo sostenuto e riconosciuto per effettuare i lavori. Ai titolari di attività produttive è riconosciuto un contributo per la ricostruzione o ristrutturazione degli immobili destinati ad uso produttivo e degli impianti fino all'80% del costo sostenuto e per effettuare i lavori''.

E' una notizia anche il fatto che la decisione non ha provocato una levata di scudi e proteste e in particolare dal presidente-commissario Vasco Errani che anzi commenta soddisfatto: “Ora inizia la ricostruzione. Con il provvedimento del Governo possiamo concretamente avviare gli interventi secondo le priorità che abbiamo individuato: le scuole, le imprese, le abitazioni e il patrimonio storico artistico. Il 4 luglio sarà pubblicato il bando per interventi nelle scuole al fine di assicurare il regolare avvio del prossimo scolastico per oltre 16 mila studenti”.

Apparte l'ingiustizia del mancato finanziamento al cento per cento per le prime case E, i fondi stanziati per la ricostruzione sembrano adeguati: ricordando che sono già stati stanziati 500 milioni con un precedente decreto legge, il premier Monti ha precisato che con la spending review saranno stanziati 1 miliardo per il 2013 e un miliardo per il 2014.

Per il 2012 le risorse del fondo sono state così ripartite: 95% in favore della Regione Emilia Romagna, 4% in favore della Regione Lombardia, 1% in favore della Regione Veneto.

La ripartizione, se soddisfa Errani, ha fatto imbufalire il presidente della Regione Lombardia Formigoni che ha affermato: "Non voglio neppure credere che la notizia data dal presidente Errani sul riparto dei 2,5 miliardi di euro sia vera. Vorrebbe dire che il Governo non ha la minima idea dei danni che il terremoto ha provocato nel Mantovano. D'altra parte - prosegue Formigoni - questo Governo aveva già varato un decreto legge in cui stabiliva aiuti solo per l'Emilia Romagna, ignorando completamente Lombardia e Veneto. E si era pure impegnato a discutere con noi il riparto dei fondi, cosa che non ha fatto. Ci opporremo in maniera radicale a tutela dei cittadini del mantovano". 

Torniamo in Emilia e nell'epicentro del sisma: conferata la ferma volontà di non costruire new town e abitazioni provvisorie: la via scelta è quella di utilizzare gli appartamenti sfitti per dare un alloggio temporaneo ai proprietari di case inagibili, al fine di non consumare suolo e di non realizzare un patrimoni edilizio d'emergenza che in futuro potrebbe diventare solo un costo e un problema.

A tal fine la Regione sta perfezionando accordi con le associazioni dei proprietari immobiliari e garantirà, inoltre, i costi dell’affitto e fornirà le garanzie per il rilascio degli immobili.

Per la ricostruzione delle scuole il ministero dell'Istruzione ha poi stanziato 110 milioni di euro. Le scuole danneggiate sono 429, quelle gravemente danneggiate sono 77. Ma si ritiene che molte torneranno agibili già dal prossimo anno scolastico, senza bisogno di spendere soldi per moduli provvisori.


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