Ricostruzione, l'assurda odissea delle case popolari

22 Luglio 2012   19:06  

"Dopo più di 39 mesi trascorsi dal terremoto, molte famiglie ancora non hanno la possibilità di rientrare in condizione di massima sicurezza nemmeno negli alloggi pubblici dell'ATER e del Comune dell'Aquila classificati A, B e C". Torna a ricordare l'assurda vicenda della case popolari danneggiate dal sisma, l'ex parlamentare Pio Rapagnà, coordinatore del Movimento degli inquilini assegnatari.

"L'ATER dell'Aquila, già nel corso della audizione dell'8 ottobre 2009 presso la 2^ Commissione del Consiglio regionale - ricorda Rapagnà - riferiva che le unità immobiliari danneggiate (escluse ex-enti previdenziali, sovvenzionate, ecc. equiparate a privati) erano 1.162. Di queste: 196 classificate A; 28 classificate B; 11 classificate C; 666 classificate E e 8 classificate F.

Gli alloggi danneggiati dal sisma, a seguito di successive verifiche, sono passati da 1.162 a 1.485: 490 classificati con esito di danno A, 293 classificati B, 23 C e 679 E e 2 sono stati gli stabili crollati. Mentre nulla è stato trasmesso e attuato in merito dal Comune dell'Aquila e dai Comuni del cratere.

Il Mia Casa, per questo, ha sempre motivatamente contestato i dati statistici della Protezione Civile, dell'ATER, del Comune dell'Aquila e di Comuni che hanno subito gli effetti più seri delle numerose scosse sismiche: praticamente sembravano scomparsi e cancellati dai programmi di riparazione e ricostruzione almeno 2.435 alloggi pubblici che, nelle schede e negli elenchi delle prime verifiche delle agibilità e dei danni, sono stati considerati “agibili” e classificati di Categoria A a prescindere dai danni effettivamente subiti, sia singolarmente e sia dagli edifici nel loro complesso di cui fanno parte integrante.

Il Mia Casa non ha mai inteso ostacolare in alcunché né l'ATER, né il Provveditorato alle Opere Pubbliche, né i Comuni del cratere: la speranza è stata sempre quella di vedere il ritorno nelle loro abitazioni delle famiglie sfollate, in condizioni di massima sicurezza e agibilità delle abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica.

Nella realtà, purtroppo, moltissimi edifici, seppure classificati A, B e C, sono stati seriamente danneggiati dal terremoto: questi edifici, non sempre e non tutti realizzati nel pieno rispetto delle norme antisismiche, avevano ed hanno ancora oggi in via prioritaria bisogno di uno specifico intervento di consolidamento antisismico e di stabilizzazione, che però in questi mesi non è stato fatto, e, dunque, quelle famiglie che, spinte dalla necessità, sono rientrate in queste abitazioni classificate A, B e C, lo hanno fatto a loro rischio e pericolo.

Il Mia Casa chiede ai soggetti attuatori (ATER dell'Aquila, Provveditorato alle Opere Pubbliche e Comuni del cratere) di attenersi ai criteri, alle modalità ed ai tempi stabiliti dalle Ordinanze della Presidenza del Consiglio, dai Decreti del Commissario straordinario-Presidente della Regione Gianni Chiodi, dai protocolli e dagli accordi sottoscritti, in attesa di una apposita Legge Regionale che regoli e controlli tutte le fasi della riparazione degli alloggi classificati A, B e C, della ricostruzione pesante degli edifici classificati E e della messa in sicurezza antisismica di tutta la Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Abruzzo".


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