Ricostruzione, ma chi decide cosa?

I numeri della ricostruzione

12 Maggio 2009   16:25  

Scrive il COMITATUS AQUILANUS e il Circolo Valorizzazione Terre pubbliche:
" Non possiamo lasciare la ricostruzione del nostro futuro ad un Commissario (per quanto efficiente !) nè tanto meno a informali decisioni di qualche “furbetto”!!!
Il problema della ricostruzione va affrontato con la massima responsabilità,trasparenza e condivisione tenendo innanzitutto presenti :
-la qualità della vita da sfollato e quella che si deve garantire in via transitoria;
-il mantenimento degli insediamenti istituzionali e produttivi;
-il rilancio della qualità ambientale, urbanistica,storico-architettonica,culturale e sociale del territorio;
-la qualità culturale-architettonica e l’efficienza energetica dei nuovi insediamenti.
Lo stato di necessità e le fretta  insieme possono avviarci verso scelte in contrasto con i tre principi sopra delineati che possono portare ad un degrado del nostro tessuto urbanistico e ad alterazioni irreversibili.
Bisogna battere la logica della cieca urgenza, dell’episodicità dell’interesse singolo per riproporre una visione collettiva e condivisa del nostro futuro urbano e produttivo.
Deve essere anche l’occasione per eliminare edifici ed alterazioni all’impianto orografico dell’antica città,ai suoi orti e al pomerio urbano.
Va promossa una sistematica ristrutturazione statica di tutto il patrimonio edilizio adeguandolo alle norme sismiche più severe.
Vanno riqualificate le periferie e i quartieri abusivi mai pianificati come S. Giacomo (area di grosso interesse anche per eventuali nuove localizzazioni !).
In tal senso e per tematiche specifiche, in una visione comunque organica  si tratta quindi di:
A) Centro Storico
-verificare immediatamente sulla base della stessa lettura contenuta nel PRG del “75, quali
  edifici devono essere immediatamente puntellati e quali addirittura riattivati al più presto (come dai 4 Cantoni alla Piazza);
-adozione di  un Piano Particolareggiato conseguente a un dibattito trasparente ed autorevole;
-avvio dei Piani di Recupero delle Frazioni secondo la ricerca dell’Ing. Vittorini;
B)Zone periferiche
- accelerare i rientri negli edifici classificati A,B,C (per circa il 70 % degli alloggi);
- requisire tutti gli alloggi inoccupati disponibili ed agibili (circa 3.000);
- garantire una dignitosa accoglienza in roulotte o mobil-house;
- evitare la proliferazione episodica e spontanea di “casette in canadà” per consentirle solo su
  aree edificabili o di stretta pertinenza e più vicine alla tradizione locale (se fisse !);
- assegnare in comodato e a tempo ulteriori prefabbricati in legno;
- prorogare,ove si renderà necessario, anche per il prossimo inverno la permanenza presso
  la ricettività costiera dei nostri cittadini;
C) Nuovi interventi
- allestire locali/capannoni per il trasferimento di tutti gli arredi recuperati e da recuperare;
- accelerare e riconvertire i programmi approvati in via di realizzazione da parte di
  imprenditori locali;
- costruire pochi piccoli quartieri all’interno delle zone già edificate ed urbanizzate e  
  comunque nell’ambito delle previsioni insediative vigenti,quindi escludendo aree
  baricentriche strategiche  (da mantenere a verde ,parco o area di rifugio ) e aree agricole
  irrigue o alluvionali;
- localizzarli in sostituzione degli edifici o degli “insiemi” da abbattere (come a Valle
  Pretara) ;
- localizzarli in sostituzione delle caserme (o di parte di esse) dismesse;
-su aree demaniali come la Polveriera o la Ex SERCOM;
-in una zona direzionale come “Lenze di Coppito”;
-in aree già compromesse oggetto di progetti urbanistici di riconversione –riqualificazione
  come le “casette Co.Ge.Far” ad Assergi;
D) Direzionale e Produttivo
-Va requisito ed assegnato alle istituzioni tutto il Direzionale realizzato (anche se in attesa di latenti mutamenti di destinazione d’uso !);
-Vanno requisiti ed attivati tutti i capannoni inutilizzati esistenti e realizzati di recente (come quelli del nucleo di Sassa).

Scheda delle quantità (presumibili )

Alloggi interessati dal sisma                                 40.000
 
Alloggi agibili                              54 %                  21.600

Alloggi agibili con interventi      16 %                    6.400

Alloggi non agibili                        30 %                 12.000             (da garantire per l’inverno)

di cui previa verifica                    15 %                    6.000            ( da ricostruire )

Impegni finanziari conseguenti
                                                        A. ag.           21.600 x     5.000      = euro 108.000.000
                                                        A. con i.         6.400 x   30.000      = euro 192.000.000
                                                        A. non a.        6.000 x   80.000      =          480.000.000
                                                        A. nuovi         6.000 x 150.000      =          900.000.000

                                                                                   Totale          =        1.680.000.000

 


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