Ricostruzione: ''serve una legge ad hoc per le case popolari''

Rapagnà, lettera aperta ai consiglieri regionali

06 Marzo 2010   10:56  

Mi rivolgo a Voi, come ex-Parlamentare abruzzese, in vista della seduta straordinaria del Consiglio regionale sulla riparazione e ricostruzione della Edilizia Residenziale Pubblica che, anche su richiesta del Mia Casa d'Abruzzo, si terrà a L'Aquila martedì 9 marzo prossimo.

A Voi rappresentanti dei cittadini abruzzesi e aquilani chiedo di cogliere questa occasione “straordinaria” per adempiere ad un Vostro preciso dovere civico e legislativo: di proporre, discutere ed approvare, seduta stante, una “Legge Regionale ad hoc” sulla ricostruzione, evitando in tale circostanza di limitarvi a mere petizioni di principio: fate oggi quello che Voi avreste dovuto già fare immediatamente dopo il 6 aprile, cioè legiferare, indirizzare e controllare su una materia di Vostra competenza e responsabilità, come è quella della Edilizia Residenziale Pubblica.

La situazione degli alloggi pubblici classificati A, B, C ed E è grave, e non mi soffermo su dati e cifre che Voi dovreste conoscere meglio di me in quanto già esposti dal Mia Casa e dall'ATER alla 2^ Commissione Consiliare. Vi dico, però, che dall’aprile del 2009 esiste il “Decreto Abruzzo”, poi convertito in legge, che dispone anche sulla ricostruzione degli edifici pubblici (e le case popolari e comunali lo sono) rimettendone la competenza sotto la Presidenza della Giunta regionale ed il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche.

Dalla primavera scorsa l’ATER dell'Aquila, che poi dal mese di luglio gestisce in forma commissariale l’edilizia pubblica, avrebbe dovuto provvedere quantomeno alla riparazione e al consolidamento degli alloggi classificati A, B e C, ma, da quanto affermato dallo stesso attuale Commissario straordinario ATER Piergiorgio Merli in una “risposta” del 1° marzo scorso ad alcune precise domande avanzate dal Mia Casa, pare che, pur volendolo, non lo abbia potuto fare, e sembra proprio a causa della “sopravvenuta” Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15 agosto 2009 con la quale si attribuiva al Presidente della Regione Abruzzo la facoltà di avvalersi dell'ATER come “soggetto attuatore” mettendo, tra l'altro, a disposizione dell'ATER quale Ente strumentale della Regione i contributi già valutati in 150 milioni di euro. A tale proposito il Commissario ATER a conclusione della risposta osserva che “Paradossalmente quella che era stata pensata come una norma per accelerare le procedure di rientro degli inquilini di ERP si è rivelata, in effetti, un ostacolo a tale obiettivo”.

Se oggi le case popolari versano come versano la responsabilità politica sembra essere quindi del Presidente della Regione e Commissario delegato, e non solo per motivazioni di carattere generale. Non è negabile, infatti, che nel luglio 2009 l’ATER abbia predisposto un avviso pubblico per reperire tecnici in grado di procedere alla ricostruzione. E, successivamente, abbia posto in essere alcuni atti preliminari. Il Mia Casa ha più volte valutato insufficiente l’operato dell’ATER, ma oggi riconosce gli atti per quel che sono. Ben prima della “Ordinanza di Ferragosto”, dunque, le norme davano la possibilità di ricostruire.

Ma qui viene il paradosso. Perché proprio l’Ordinanza di Ferragosto, che doveva accelerare l’iter, rende invece tutto più complicato in quanto l’Ater prima viene sollevata dalle proprie attività e competenze statutarie e poi un mese e mezzo dopo viene reintrodotta nelle competenze, ma limitatamente agli alloggi classificati “A”, “B” e “C”. Restano fuori gli edifici “E”, per i quali si insiste con il Provveditorato alle Opere Pubbliche, e, soprattutto, non vengono messe a disposizione del bilancio dell’Ater le somme necessarie per i lavori.

Vi chiedo inoltre di impedire qualsiasi ipotesi di vendita delle aree sulle quali insiste l’edilizia pubblica residenziale, qualora eventualmente questa fosse l’intenzione di qualcuno. La ricostruzione dell’Aquila e dei tanti borghi storici e quartieri popolari dell’aquilano, è nelle vostre mani. Se Vi spoglierete di questo obbligo che la legge, i cittadini e la Democrazia Vi affidano, verreste meno innanzitutto ad un dovere politico e morale.

Pio Rapagnà-Coordinatore movimento Mia Casa


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