Ricostruzione, un pool di Banche anticiperà i fondi. Di Stefano: "Avremo continuità di risorse"

Stesso sistema dell'Emilia Romagna, qui Regione non è garante

18 Settembre 2013   14:09  

"La mia idea è un pool di Banche che fanno un mutuo a 40 anni ai Comuni, e il mutuo lo restituiamo con il credito d'imposta. L'Italia ricostruirebbe senza accorgersene

Così un mese fa  annunciava Cialente un'ipotesi che avrebbe consentito di continuare la ricostruzione e non bloccarsi all'esuarirsi delle varie tanche di fondi.

Ed oggi l'annuncio che la soluzione è stata effettivamente trovata.

"I 985 milioni della delibera Cipe stanno finendo. Di qui l'incontro che ieri abbiamo tenuto con con la Cassa Depositi e prestiti dove già si studiava il metodo. Ci siamo recati io, il sindaco e Paolo Aielli e ora la strada è segnata”

Pietro Di stefano in conferenza stampa spiega la novità sulla disponibilità dei fondi.

“Cassa Depositi e prestiti attiva un pool di Banche che garantiranno gli importi ricostruzione riconoscendo loro interessi minimi.

Già è stato fatto in Emilia, dove la garanzia è arrivata dalla Regione stessa. Qui la Regione non c'è. Quindi la garanzia la diamo noi, ciò graverà in minima parte sui fondi ricostruzione. E' però una quota di gran lunga inferiore rispetto a quello che spenderemmo in assistenza alla popolazione ritardando la ricostruzione. La nota di legge che provammo a scrivere – spiega Di Stefano- non fu accettata dal Governo, e abbiamo trovato il meccanismo.

E' un meccanismo privato, il trasferimento non va a debito sul bilancio dello Stato, e per il cittadino non cambia nulla.

Quando il SAL (stato di avanzamento lavori) arriva al Comune va direttamente in Banca. Il Comune autorizza, ma non passa per il nostro bilancio, l' anticipo lo fa la Banca”.

Questo meccanismo, noto come sistema di Factoring è quello che Cialente aveva proposto, nulla grava sul Bilancio dello Stato né su quello del Comune.

L'anticipo lo fa la banca, e gli interessi vengono pagati nel tempo con le risorse che lo Stato stanzia per la ricostruzione.

Di fatto si ottiene un anticipo, essenziale.

Spiega infatti Di Stefano che la progettazione è ben oltre le disponibilità di cassa

“Ad ottobre di quest'anno arriviamo a dover spendere 1, 30 milioni pari a 2712 pratiche. 828 milioni per i centri storici e 468 milioni per le periferie. Poi ci sono 50 milioni di 150 pratiche che stanno ultimando la conformità edilizia e 38 milioni di pratiche vincolate Abbiamo sforato il residuo che abbiamo. Siamo ad una progettualità ben oltre i fondi. Da ottobre si accumulerebbero mesi di blocco.

Inoltre 640 schede parametriche oggi arrivate, ognuna contiene un l'aggregato o gruppo di edifici. Abbiamo produzione in entrata altissima”

Dunque con il nuovo sistema si anticipano i fondi, ma solo per il 2013. Per il 2014 la partita inizia la prossima settimana.


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