Rifiutopoli, che diranno Di Zio e Venturoni?

27 Settembre 2010   14:34  

E' uno snodo cruciale quello di domani per l'inchiesta denominata "rifiutopoli". Infatti, in tribunale a Pescara, sono previsti gli interrogatori di garanzia dei due principali indagati, l'assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni, e l'imprenditore Rodolfo Di Zio, da mercoledì scorso ristretti ai domiciliari. 

Capitolo successivo alla deposizione, lunga e circostanziata di un'altra indagata, l'ex assessore regionale Daniela Stati, che potrebbe uscire dall'inchiesta proprio grazie alle sue testimonianze che inchioderebbero alle proprie responsabilità quelli che la Procura di Pescara ha individuato come gli attori principali del "sistema rifiuti" in Abruzzo. Venturoni e la DECO di Di Zio, appunto; i parlamentari Di Stefano e Tancredi, entrambi del PdL, entrambi convocati davanti al giudice per venerdì 1° ottobre per un interrogatorio che però potrebbe slittare; nel mezzo la passerella degli altri indagati, con il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, in prima fila. Lo scenario sembra destinato ad allargarsi : non c'è solo l'inceneritore progettato a Teramo. L'affaire rifiuti, monopolizzato su scala regionale da un unico imprenditore, appunto Di Zio, porterà le indagini sul troncone ECOEMME a Montesilvano per poi virare verso altri territori. E naturalmente tutto questo aprirà scenari nuovi chiamando in causa, verosimilmente, altri politici e amministratori, non certo di basso profilo, visto il volume d'affari degli appalti per i rifiuti.


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