Rifiutopoli, parla Ezio Stati: nessun dorma con certi magistrati

02 Ottobre 2010   18:59  

Ezio Stati, ex amministratore regionale, con una nota, torna sul suo arresto nell'ambito dell'inchiesta della Procura dell'Aquila su Abruzzo Engineering sollevando dubbi e ponendo domande sull'operato della magistratura ed, infine, prefigurando scenari inquietenati.

"La Procura della Repubblica di Pescara - scrive Ezio Stati - che stava monitorando la 'questione inceneritori' decide nel mese di luglio 2009 di mettere sotto controllo anche l' utenza telefonica di Daniela Stati potendo la stessa essere vittima di richieste illecite. Alla fine di agosto decide la stessa cosa e per gli stessi motivi, sull'utenza telefonica del padre Ezio Stati, anche a sua beneficio, potendo essere bersaglio di richieste illecite.

A fine aprile 2010, nove mesi dopo l'inizio delle intercettazioni, la Polizia di Pescara - prosegue Stati - rimette un'informativa al PM chiedendo gli arresti per tutti. Dopo un attento esame, durato piu' di due mesi, in data 5/7/2010, la Procura di Pescara trasmette per competenza territoriale il fascicolo alla Procura dell' Aquila, individuando solo in due dei cinque protagonisti in questione i soggetti verso i quali approfondire le indagini ed escludendo il coinvolgimento degli altri tre, tra i quali il sottoscritto.

Il fascicolo perviene a L' Aquila il 10 luglio. Dopo due giorni il procuratore capo Rossini - secondo Ezio Stati - assegna il fascicolo al sostituto che il 22, giovedi, dopo dieci giorni, (otto lavorativi) richiede gli arresti per tutti. Il GIP il giorno 26, lunedi, e quindi dopo quattro giorni (due lavorativi) emette la corposa ordinanza.

Allora mi chiedo, ma se la Procura di Pescara dopo un anno di indagine rimette alla Procura dell'Aquila il fasicolo escludendo il mio coinvolgimento, per quale motivo e' stata fatta rivivere l'informativa della PG di Pescara nella forma e nelle richieste originarie? Perche' si e' voluta operare una stridente e diversa valutazione del rapporto stesso? Certo chi aveva richiesto le intercettazioni ovvero la Procura di Pescara, aveva un quadro piu' esaustivo della vicenda, ed aveva impiegato ben due mesi e mezzo per escludere qualsiasi mio coinvolgimento. Tant'e' che a 63 giorni dagli arresti gli accertamenti sono ancora in corso. Ma perche' tanta fretta ?

Nel dubbio, come solitamente accade nell'ambito di tutti i procedimenti penali in essere ad Avezzano, nella Marsica, in Abruzzo ecc., ove ci saranno centinaia o migliaia di avvisi di garanzia per ipotesi di reato di sicuro anche piu' gravi di quelli ipotizzati nei miei confronti, fino all'associazione per delinquere,mi chiedo perche' a me l'avviso di garanzia e' stato consegnato unitamente all'arresto in carcere? Forse meritavo un trattamento speciale? Un avviso di garanzia speciale?

Ma se gli inquirenti avevano tutto, intercettazioni telefoniche, ambientali in uffici e nelle automobili, perquisizioni ed ogni altro atto utile alle indagini, per reati da dimostrare e compiuti in ultimo nel mese di dicembre 2009, come mai e' necessario un arresto dopo sette mesi? Lo capirei in flagranza di reato.

In realta' - rileva ancora Ezio Stati - mi si poteva chiamare, chiedere spiegazioni e chiarimenti sul senso di quelle frasi intercettate, come viene sempre fatto per centinaia di indagati, politici e non. Che in assoluta tranquillita' fanno valere i propri diritti.

Ma nel dubbio, evidenziato nella diversa valutazione da parte di due Procure, non era opportuno una piu' prudente valutazione evitando di lanciarsi in una 'mattanza' di un'intera famiglia, come se fossimo narcotrafficanti colombiani? E visto, cosi' come solitamente si opera, il doveroso prudente trattamento degli indagati nell'inchiesta principale emersa in questi giorni, perche' invece nei confronti della "costola" qualcun'altro non ha esitato ad applicare metodi piu' aspri e sicuramente meno accorti ma piu' devastanti? Oggi si urla tanto contro la Magistratura, ma (dalla lettura dei quotidiani nazionali) c'e' sicuramente da riflettere e distinguere: ci sono magistrati che si rifanno all'opera di uomini come Borsellino e Falcone ed altri evocati nelle vicende P3, della scuola dei marescialli di Firenze, ecc. ecc. E pensare - conclude Stati - che era nato tutto anche a mia tutela. Se cosi' e': nessun dorma! Alla prossima".

 


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