"Nel comunicato del Partito dei Comunisti Italiani del 4 gennaio ci auguravamo che il rimpasto non sia solo di facciata ma si prenda atto che, anche dopo i disastrosi risultati elettorali regionali, è la fine di un monocolore a tinte quasi esclusivamente del Partito Democratico.
Da quella data sono trascorsi oltre tre mesi ed il rimpasto
sicuramente è stato sofferto ed il quadro politico che ne è uscito
riequilibra i rapporti di forza rispetto ai risultati elettorali". E' quanto si legge nella nota di Angelo Ludovici, segretario del Pdci dell'Aquila, all'indomani del rimpasto della giunta Cialente.
"Sicuramente
in questa sofferta vicenda, apparentemente,
Sinistra Democratica risulta quella vincente.
Ma
quello che non comprendiamo è il lavorio ai fianchi svolto per mesi
per poi accontentarsi di un assessorato.
Se
questo era l'obiettivo dei consiglieri di Sinistra Democratica,
possiamo benissimo affermare che in questi mesi si è guardato
l'albero e non la foresta" prosegue Ludovici.
"La
poca lungimiranza politica ha di fatto provocato un indebolimento
interno anche di Sinistra democratica.
In
questa triste pagina politica, sicuramente, non ci sono né vinti né
vincitori.
Anche
le vicende personali delle dottoresse Celi e Tarquini vanno
ricondotte ad uno scontro interno non alla maggioranza ma al Partito
Democratico.
Noi comunisti Italiani salutammo con
favore la presenza femminile all'interno della Giunta e ne siamo
ancora convinti della giustezza della scelta, ma in questo periodo la
volontà egemonica di un Partito Democratico che ha incluso e vuole
includere tutti e tutto, deve fare i conti con la realtà politica.
Nel comunicato sopra richiamato
facevamo appello perché si convocasse una conferenza programmatica
pubblica per la verifica di tutti gli assessori e del loro operato.
Il
nostro appello è caduto nel vuoto e - conclude Ludovici - , sicuramente, il rimpasto non è
solo di facciata, ma non risponde in pieno alla fase economica e
sociale che stiamo attraversando".
Giunta comunale più maschia: entrano D'Innocenzo e Fanfani
L'Aquila, il Pd rinuncia a due assessori in favore degli alleati