Riunione del Comitato di Ordine pubblico a Pescara sul ‘caso’ dragaggio

14 Maggio 2012   17:33  

“Ho chiesto direttamente al prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono di convocare con la massima urgenza il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi per investirlo ufficialmente della problematica del nostro porto e del mancato dragaggio. E’ ormai evidente che il problema ha un carattere regionale e nazionale, e che a livello locale non abbiamo gli strumenti per risolvere il dramma che stiamo vivendo. Ce l’abbiamo messa tutta, l’azione e l’impegno del Presidente della Provincia Testa sono stati straordinari, ma la verità è che se oggi Pescara avesse un sottosegretario o un ministro a rappresentare il territorio avremmo già risolto ogni controversia. In merito alla proposta del Presidente Becci, circa l’istituzione di un Tavolo che veda la presenza di maggioranza e opposizione, mi sentirò con il Presidente della Provincia Testa per decidere, ma forse vale la pena ricordare che quel tavolo si è già svolto, circa un mese fa, su iniziativa dello stesso Presidente Testa, alla presenza di tutti i parlamentari e consiglieri regionali abruzzesi, senza produrre, purtroppo, alcun risultato concreto. Di certo non ritengo utile tornare a sederci attorno a un tavolo per fare demagogia o per richiedere consigli comunali straordinari che nulla producono”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia riferendo circa l’esito della riunione odierna del Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza in merito alla vicenda del porto canale e del dragaggio del fiume.

“Oggi ritengo – ha detto il sindaco Albore Mascia – che l’unica strada percorribile sia l’investitura e il coinvolgimento diretto del Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi che deve farsi carico del porto di Pescara che ha un carattere nazionale. Per tale ragione ho chiesto al Prefetto D’Antuono di convocare direttamente il Presidente Chiodi, considerando anche che dallo scorso febbraio molte competenze sul fiume, compreso, ad esempio, l’eventuale sversamento in mare dei fanghi, sono passate dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero delle Infrastrutture alla Regione Abruzzo. Dunque ora la palla passa necessariamente alla Regione perché il problema del nostro fiume e del nostro porto non ha una rilevanza locale, ma è nazionale. Noi purtroppo non abbiamo gli strumenti per risolvere la problematica. Se avessimo a Roma, a rappresentarci, un ministro o un sottosegretario, certamente avremmo già trovato la chiave di volta, ma non abbiamo né un ministro né un sottosegretario, però abbiamo un Presidente della Regione che è autorevole, che sa farsi ascoltare dal Governo tecnico ed è l’unico che oggi può e deve fare da anello di congiunzione tra le esigenze locali e i poteri nazionali, ovviamente assicurando la piena collaborazione dell’amministrazione comunale e anche del Presidente della Provincia”. In merito alla richiesta del Presidente della Camera di Commercio Becci, circa la costituzione di un Tavolo di maggioranza e opposizione per affrontare la tematica, “è ovvio che valuterò l’ipotesi con il Presidente Testa – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia -, anche perché come sindaco ho il dovere di non lasciare nulla di intentato e di provare ogni strada utile. Va però ricordato innanzitutto che tale Tavolo in realtà era già stato costituito un mese fa dal Presidente Testa che ha riunito tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, nonché i consiglieri regionali e i parlamentari di centro-destra e centro-sinistra e anche tale tentativo non ha prodotto mutamenti per il nostro porto. La verità è che il problema non è locale, ma occorre agire direttamente a Roma per restituire a Pescara un porto, e in tal senso non comprendo l’utilità del sederci, di nuovo, attorno a un tavolo per poi richiedere Consigli comunali straordinari che nulla possono produrre. Quello che le Istituzioni oggi possono e devono fare è andare direttamente a Roma per far sentire la nostra voce e avere attenzione”.

 


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