Roberto Benigni a "Che tempo che fa" tra Lega, Woody Allen e...anatroccoli (VIDEO)

Show del comico toscano in tv

16 Aprile 2012   12:15  

Roberto Benigni è stato ospite ieri sera a "Che tempo che fa", la trasmissione in onda su Raitre condotta da Fabio Fazio. L'intervista, quasi inevitabilmente, è partita con un accenno a Silvio Berlusconi, classico 'bersaglio' politico del comico toscano: "Se mi manca? Non me l'aspettavo. Come passa il tempo. Se dico che non mi manca, pare brutto verso di lui, mentre se dico che mi manca, pare bruttissimo verso tutti noi".


Nel mirino di Roberto Benigni, però, ieri sera è finita la Lega Nord e gli scandali che l'hanno coinvolta: "Umberto  andiamo in Tanzania io e te, andiamo là e fondiamo 'Tanzania Libera'. Si fonda assieme il sindacato tanzano, il 'Sinta'". Dopo Bossi padre arriva pure il turno del figlio: "Umberto, ti porto io in Tanzania. Anzi, ci portiamo anche Renzo, guida lui. Che Renzo aveva un autista-bancomat, perché lui non conosceva il Pin".


Poi, Roberto Benigni si fa serio rivolgendosi all'elettorato: "Saluto la base della Lega, che è fatta di lavoratori e imprenditori, un popolo straordinario di grandi lavoratori. Portino avanti il federalismo, che è una bellissima idea politica, ma abbandonino l'idea di secessione, che porta solo divisioni e violenza".


Arrivando al reale motivo della partecipazione di Roberto Benigni a "Che tempo che fa", ovvero la promozione del film di Woody Allen in cui il comico toscano ha una parte, ha sottolineato come lavorare con il regista statunitense sia bellissimo, è veramente divertente, un'emozione. Ma è anche una cosa misteriosa: è essere vicini a una grandezza e se ne vuole fare parte, un vento che fa bene al mondo. Fare un film con lui è come vedere un'opera d'arte". Un promo in cui c'è anche spazio per l'ironia: "Come tutti i grandi umoristi  è un po' depresso, dirige il film dal lettino dello psicologo. E poi non usa il ciak perché è simbolo di castrazione".


La parte più bella dell'intervista a "Che tempo che fa", però, è arrivata alla fine, quando Roberto Benigni ha spiegato di essere molto legato agli anatroccoli, raccontando un episodio commovente: "Dopo la guerra, mio padre torno' a piedi da Erfurt, in Germania, dove era stato prigioniero per anni. All'arrivo nel nostro paese, Misericordia, in provincia di Arezzo, dopo tre mesi di marcia, vide mia madre, le disse che aveva pensato soltanto a lei e cadde in coma. Mia madre non aveva soldi per le medicine e mandò le mie due sorelle con quattro anatroccoli alla Madonna, per chiederle aiuto. Il giorno dopo mio padre si svegliò".


Qui in basso il video integrale dell'intervista.

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore