Roberto Straccia: per la madre barba troppo lunga

02 Marzo 2012   07:30  

Fabio Castori su il Resto del Carlino raccoglie le dichiarazioni della madre di Roberto Straccia che insinua il dubbio della barba troppo lunga di Roberto rasatosi solo qualche giorno prima.

Roberto Straccia aveva la barba lunga quando, il 7 gennaio, è stato trovato cadavere sugli scogli contro il lungomare Tenente Massaro di Palese, alla periferia nord di Bari.

E’ questo il nuovo inquietante particolare che infittisce sempre più il mistero sulla morte dello studente 24enne di Moresco, scomparso a Pescara il 14 dicembre scorso, un drammatico mercoledì, e trovato cadavere ventiquattro giorni dopo.

Già, perché il giorno in cui il ragazzo è ripartito da casa per tornare all’università, la mamma è sicura che si fosse sbarbato e quindi, al massimo, avrebbe dovuto avere una barba di tre o quattro giorni. «Sono certa — spiega Rita Straccia, la mamma di Roberto — che il lunedì in cui è partito per Pescara non aveva la barba. Credo si fosse rasato il giorno prima. Quando invece l’ho rivisto morto, aveva la barba lunga, come se fosse almeno una decina di giorni che non la tagliava.

Ma se, come si presume, il suo decesso è avvenuto il mercoledì seguente, come può essere cresciuta così tanto?» Una domanda che si saranno posti anche gli inquirenti e che giustificherebbe il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Pescara per sequestro di persona. Perché Roberto, se l’autopsia confermerà questo dato, a questo punto potrebbe essere morto diversi giorni dopo la sua scomparsa. Tornerebbe quindi d’attualità anche quanto ipotizzato inizialmente: il rapimento.

Che la barba non fosse lunga il giorno in cui il ragazzo è andato a correre, lo conferma anche il suo compagno d’appartamento, Angelo De Gruttola, che lo ha salutato poco prima che in quel mercoledì si perdessero le sue tracce: «Aveva una barba di due o tre giorni al massimo. Conoscendo bene Roberto, credo se la fosse fatta la domenica, non prima».

E ALLORA come può una barba di tre giorni trasformarsi in una di dieci giorni se la persona è deceduta? Secondo il medico legale Antonino Nastasi, è praticamente impossibile.

«Dopo la morte — spiega — la barba continua a crescere, ma molto poco. Da quello che invece risulta nel caso di questo ragazzo, ci sarebbe stato un allungamento copioso e questo non è possibile, a prescindere dalle condizioni climatiche in cui è stato conservato il corpo. Di solito, durante l’autopsia, la lunghezza dei capelli e della barba vengono annotati. Sarà quindi interessante conoscere il referto del medico legale».

DUNQUE quella che fino a qualche giorno fa sembrava un’ipotesi lontanissima, ora potrebbe diventare quella più plausibile: lo studente nei giorni seguenti alla sua scomparsa era ancora vivo. Un’ipotesi che sarebbe rafforzata dalla testimonianza della studentessa dell’Aquila che ha raccontato ai carabinieri di aver incontrato mercoledì, intorno alle 20, Roberto in via Pepe, nel centro di Pescara, non molto distante dalla sua abitazione di via Teofilo D’Annunzio.

A tutto ciò andranno ad aggiungersi il risultati della perizia sull’iPod dello studente, che potrebbero ricostruire il percorso della sua ultima corsa e gli eventuali spostamenti. Le indagini potrebbero davvero essere giunte ad una svolta. 


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