Roio abbandonata alle sue macerie

Lettere dal cratere minore

14 Gennaio 2011   11:03  

Riceviamo e pubblichiamo dal signor Fulgenzio Ciccozzi:

''Siamo quasi a due anni dal terremoto e Roio, uno dei territori più colpiti dal sisma, è cambiato completamente. Oggi, oltre alla moltitudine di case distrutte, ci sono decine di Map e i palazzi del Progetto Case.

Tutto come previsto, se non fosse altro per il fatto che questo altopiano ne ha ospitate (di case) molte di più di quelle che ne servivano, e con un impatto ambientale assolutamente stridente per una conca appenninica come la nostra (vedi le “tombe bianche” costruite in località Vicoli al Poggio).

In altre zone si sono effettuate scelte più accurate che meglio si addicono ad un paesaggio montano. Forse mi si dirà che i tempi erano quelli che erano e le esigenze non permettevano un attenta riflessione; bene non condivido. Questi mostri rimarranno per sempre a rovinare questa nostra amena vallata. La popolazione di queste contrade è aumentata e ancora non c’è un ufficio postale. La sede della Delegazione municipale è ubicata in un container, non c’è un progetto per una ripianificazione territoriale.

Vorrei precisare che la linea del Comune che dichiara l’impossibilità di costruire ovunque sia corretta, però, penso sia altrettanto auspicabile elaborare, da parte degli amministratori locali, in tempi accettabili, una ripianificazione urbanistica del territorio (oggi più che mai), essendo l’assetto abitativo sociale del tutto sconvolto, tenendo conto, oltre che delle zone e della viabilità che ruota intorno alla città, anche dei paesi che hanno ricevuto i maggiori danni e per i quali non si è prestata una sufficiente attenzione. Infatti, se persone dotate di spirito intraprendente vorranno iniziare un’attività commerciale, artigianale, costruire un centro sportivo, o vorranno edificare un alloggio, si troveranno di fronte a una barriera quasi insormontabile.

Una attenta pianificazione territoriale avrebbe un triplice scopo: quello di fungere da calmiere per il costo dei terreni (oggi davvero esagerato), quello sociale e quello di rinvigorire l’economia della vallata. Bisogna ammettere che oggi solo la Caritas ha fatto qualcosa per la comunità locale costruendo una splendida scuola per i nostri figli e a Dio piacendo, quest’anno, realizzerà un centro di edilizia sociale abitativa a Roio Piano, l’unico borgo che al momento non ha ricevuto alcun intervento abitativo.

E gli Enti locali? Per ora un edifico pubblico antisismico di nuova costruzione, sito in località Roio Piano, giace lì, abbandonato a se stesso (pare rientri tra i progetti presentanti al ministero di cui è sottosegretario Giovanardi, ma onestamente non riesco a capire, da semplice cittadino, come stiano veramente le cose tra il sottosegretario e il Comune, i quali continuano a rimbalzarsi le responsabilità in virtù della mancanza di progetti da presentare o presentati).

Aggiungo che le donazioni che gli italiani hanno elargito rimarranno dormienti se non si provvederà ad elaborare un piano sociale in loco su cui poterle investire, questo nonostante la buona volontà di qualche proprietario che cederebbe gratuitamente degli spazi per realizzarci impianti sportivi. Inoltre, vorrei sollecitare la Curia affinché si prodighi per far realizzare una chiesa di legno per i fedeli di Roio Piano e Santa Rufina: purtroppo la chiesa di San Marciano, così come è ridotta, non penso venga ricostruita in tempi brevi. Vedremo se chi rappresenta la comunità dal punto di vista laico e spirituale faccia qualcosa anche per noi. Anche Roio esiste.


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