Roseto: Piano regolatore e dissesto idrogeologico, è scontro politico

Al centro degli ultimi fuochi politici prima del voto di maggio ci sono il Piano regolatore e il dissesto idrogeologico. Oggi si scioglierà il Consiglio comunale.

Con l'opposizione di centrodestra che denuncia un "utilizzo per fini politici del nuovo Prg". E invia una dettagliata denuncia alla Procura della Repubblica di Teramo, nella quale si legge: "Non sono stati rispettati gli obblighi e le procedure relative alla Vas (Valutazione ambientale strategica), come evidenziato dalla Regione Abruzzo; non sono stati rispettati gli obblighi dettati dal Ptp (Piano Territoriale Provinciale), come evidenziato dalla Provincia di Teramo e molto altro ancora. Ma nonostante tutto ciò, a pochi giorni dall’inizio della campagna elettorale, la maggioranza del Pd che governa Roseto ha deciso di adottare il Prg".

La prima irregolarità, secondo le opposizioni, riguarda la divulgazione delle cartografie di dettaglio del Prg contenenti previsioni puntuali delle future destinazioni delle aree, offerte "alla visione di imprenditori e privati cittadini, con alcuni dei quali hanno intrattenuto rapporti diretti, al fine di raccogliere osservazioni e proposte di modifica" è scritto nella denuncia.

E ancora, indice puntato contro l'introduzione di "modifiche sostanziali alla cartografia e alle norme tecniche della variante al Prg, favorendo in tal modo singoli cittadini e imprenditori" e la mancanza di traparenza nella fase di stesura.

Oggetto di scontro anche le conseguenze dell'alluvione di inizio marzo, quando Roseto è stata invasa da acqua e fango e su tutto il territorio comunale si sono verificati smottamenti e frane della collina, esondazioni di canali di raccolta delle acque, dei fossi confluenti verso il Fiume Vomano e nel Torrente Borsacchio, con acqua, fango, pietrisco e tronchi d'albero che hanno invaso sottopassi, abitazioni, garage, Vie e Piazze, aree pubbliche e private, scuole e impianti sportivi, ricreativi e di assistenza sociale, campi coltivati, arenile e territori adibiti ad attività agricola, artigianale, commerciale e turistica.

Il Comitato Città per Vivere si è immediatamente mobilitato. "Attualmente - fa sapere Pio Rapagnà - è ancora in corso un'importante iniziativa ai sensi dell'art. 25, Comma 2, dello Statuto Comunale: una raccolta di firme in calce ad una petizione al sindaco e alla Amministrazione Comunale di Roseto (e per loro tramite alla Provincia, all'ANAS e al Genio Civile)".

La petizione chiede:
- interventi urgenti, immediati e strategici per la prevenzione di frane, smottamenti e alluvioni;
- la realizzazione di opere di ripristino del sistema di raccolta delle acque piovane e bianche;
- il rifacimento delle strade dissestate e dei marciapiedi;
- la eliminazione delle buche e delle barriere architettoniche.

"Nulla è stato fatto per la difesa del territorio e per la raccolta delle acque piovane" spiega l'onorevole Pio Rapagnà. "Nessun progetto di regimazione delle acque è stato attuato, nessuna autorità ha protetto la nostra città da sbancamenti selvaggi della collina, frane, smottamenti e dissesto idrogeologico: le disastrose conseguenze si sono materializzate, ancora una volta in pochi anni, davanti ai nostri occhi! Dopo gli eventi e gli allagamenti del 1 e 2 marzo scorsi sono ancora più necessari e di somma urgenza interventi mirati per evitare che quanto già accaduto si ripeta ancora.

Invito i Cittadini, i professionisti, tecnici ed esperti, i Comitati e le associazioni per la tutela del territorio e dell'ambiente - conclude Rapagnà - a darsi maggiormente da fare rispetto al passato e portare il loro fattivo contributo di idee e proposte anche nel corso della prossima campagna elettorale, affinché aiutino il rinnovamento della classe amministrativa e della struttura dirigente e dei servizi tecnologici e di prevenzione del Comune di Roseto, affinché, visti gli scadenti e dannosi risultati prodotti da tutte le Amministrazioni di centro-sinistra degli ultimi 20 anni, nulla resti più come prima".