SANITA': PDL, NUOVO PIANO PENALIZZA AREE INTERNE

07 Marzo 2008   17:24  
"Il nuovo piano sanitario penalizza le aree interne, non accontenta le grandi strutture, e a parte qualche piccolo amico personale, non accontenta nessuno". Lo ha detto, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, il consigliere regionale e coordinatore di An, Fabrizio Di Stefano, a proposito del piano sanitario regionale approvato martedì scorso dal consiglio regionale. Secondo Di Stefano il piano sanitario "contrae i servizi e danneggia il territorio senza ottenere alcun beneficio, come sul fronte della spesa sanitaria che, invece di diminuire, crescerà a dismisura.
A tal proposito - ha aggiunto - basta fare riferimento all'emendamento sulla riabilitazione intensiva, magicamente comparso in commissione, che fa lievitare i costi di 20 milioni di euro". Secondo il consigliere di An poi i laboratori di analisi "vengono particolarmente penalizzati in virtù del tetto delle centomila prestazioni annue fissate dal Piano".
Inoltre Di Stefano parla di "scelta tutta ideologica di colpire la libera professione, vedi il caso- ha detto- degli odontoiatri: in entrambi i casi, a risentirne di più, sarà la parte più debole dell'Abruzzo, quella che vive nelle zone interne".
Per quanto riguarda la riduzione delle Asl e le aziendalizzazioni il consigliere di An ha detto che "Del Turco si è comportato come Carlo Alberto, il "re tentenna", che un giorno vuole una cosa e il giorno dopo un'altra: le Aziende Ospedaliere Universitarie di Chieti e L'Aquila sono rinviate a data da destinarsi e le Asl sei erano e sei rimangono, alla faccia dei proclami degli ultimi tre anni. Sulle aziendalizzazioni -ha proseguito - la nostra proposta era chiara: oltre gli ospedali di Chieti e L'Aquila, anche quelli di Teramo e Pescara dovevano diventare aziende, con quest'ultima, in particolare, che diveniva multipresidio con l'inserimento di Popoli e Penne, questo per non creare una sanità abruzzese a due velocità in cui alcuni sono obbligati a rispettare i budget, mentre altri possono spendere senza controllo".
Per Di Stefano infine il piano sanitario "non è lo strumento di programmazione di tutto l'Abruzzo, ma di una sola parte: quando si parla della salute e dei bisogni della gente, tutto questo e' veramente inaccettabile".
Per Nazario Pagano,consigliere regionale di Forza Italia, il piano sanitario ha "tenuto conto semplicemente di alcune esigenze, non c'è stato nessun tipo di collaborazione nella sua predisposizione, pertanto, riteniamo che sia del tutto insufficiente.
Ci sono- ha aggiunto- territori rimasti abbandonati rispetto ad una esigenza di salute diffusa". Secondo Pagano anche se l'impostazione di massima dava importanza al territorio "le voci del territorio non sono state ascoltate a sufficienza.
Non basta dire che si fa un lavoro sull'appropriamento dei ricoveri e sulla riduzione degli ospedali in senso lato. Anche la riduzione delle asl non è sufficiente - ha concluso - a risolvere i problemi della sanità abruzzese".
Per Bruno Di Paolo, consigliere regionale Democrazia Cristiana per le Autonomie,si tratta infine di un piano sanitario "vuoto, formato solo da un numero elevato di pagine.
Non presenta nulla di nuovo e non va nella direzione giusta rispetto a quello che vogliono i cittadini abruzzesi".
(AGI)

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