SIAP Campania alla madre di Aldrovandi: "Vittima lei, suo figlio e i poliziotti buttati in strada"

29 Marzo 2013   11:34  

"Sig.ra MORETTI, Il dolore di una madre per la perdita di un figlio non può essere descritto e niente e nessuno potrà mai far ritornare quel che di più prezioso esiste e, quale genitore e appartenente alla Polizia di Stato, Le porgo le mie più sentite condoglianze".

Inizia così la lettera di Pasquale Maria, Segretario Generale Aggiunto per la Campania del Sindacato S.I.A.P. (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia).

La lettera è rivolta a Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi.

"Le scrivo perché anche Lei deve sapere, Le scrivo affinchè Lei possa capire di un mondo da sempre isolato, ghettizzato, sfruttato e strumentalizzato. Non voglio infastidirla con queste mie poche righe e capirò se Lei non darà seguito a quanto potrà leggere. Da anni sono impegnato, col Sindacato, nel richiedere cose importanti ed essenziali per la buona funzionalità della Polizia di Stato, e le Forze di Polizia in genere, a garanzia della sicurezza per il cittadino. Ho chiesto le famose “REGOLE DI INGAGGIO”, quelle che servono quale “modus operandi” per qualsivoglia divisa dello Stato, le hanno i militari ma la Polizia di Stato, dal 1981, ancora no. Queste servono dal semplice controllo delle persone con un iter semplice ma efficace, come per l’approccio alle nozioni di primo soccorso. Signora MORETTI, Lei non ci crederà ma siamo ancora a “zero”, nonostante tutti sanno che queste “REGOLE DI INGAGGIO” sono indispensabili ed essenziali per la trasparenza che, in primis, i poliziotti hanno sempre chiesto. La “Politica”, non ci ha mai ascoltato e ci ha sempre lasciati all’improvvisazione e quel che “gli esperti anziani” sanno fare è solo grazie ai tanti errori commessi che sono stati la fucina della loro professionalità. Pensi che i Poliziotti che sono stati oggetto della Sentenza riguardante Suo Figlio, sono giovani e non avevano quella guida che fino al 1995 era obbligatoria per le nuove e giovani leve, ma, in virtù di non si sa quale scelta, questi “esperti” che dovevano trasmettere il loro sapere a chi li doveva succedere … non esiste più. Ecco i troppi errori, ecco il dolore che poteva essere evitato. Sig.ra MORETTI, Le voglio solo dire che le vittime, in questo ed altri casi, sono sia il Suo adorato Figlio FEDERICO, che i Poliziotti messi in strada per un approccio professionale del “fai da te”. Come ben capirà, l’errore è sempre dietro la porta, ma quando si tratta di belle operazioni i meriti sono di tutti, mentre se sono “rogne e guai” tutti coloro che gravitano intorno a quei poliziotti, politici compresi, si ricordano che la “responsabilità penale è personale”, quando, invece, di responsabilità ce ne sarebbe a centinaia, a cominciare da quei politici che nulla capiscono dell'attività di Polizia e che si riducono, sterilmente, a fare interrogazioni parlamentari che non affrontano il problema da dove nasce e questo viene dimostrato dal fatto che anche l’ultima interrogazione sembra sia stata fatta sull’onda emotiva e da un bisogno di visibilità, come per le prese di distanze da questo o quel poliziotto o sindacalista. Così “tutti” sono salvi tranne quelli che sono in strada, lasciati sotto la gogna, e Lei, Signora MORETTI, anche qui capirà in quali orribili condizioni sono costretti ad operare i Poliziotti in strada. Siamo dei numeri, niente di più, siamo buoni a tutto ma alla prima difficoltà subito ci abbandonano per niente. Mi scuso se continuo a rivolgermi a Lei, che è come tutti cittadina di questo Stato, credo che quanto accaduto nell’ultima manifestazione sia stato frutto di “MERI fraintendimenti” dove, guarda caso, TUTTI hanno preso immediatamente le distanze ed abbandonato, ancora una volta, i poliziotti aprendo ad una sterile polemica dove chi manifestava lo faceva perché abbiamo bisogno di regole certe e nessuno, ipocritamente, ce le vuole dare, noi eseguiamo tutti gli ordini… ma devono prendersi anche loro le responsabilità dalle quali sono sempre fuggiti e sfuggiti. Le voglio far sapere che ho anche chiesto, ai tanti politici e non, che possa essere istituita anche la Commissione cd. “AFFARI INTERNI” , un altro valido ed ulteriore strumento affinchè la democrazia possa essere potenziata in una importante Istituzione rendendola, veramente, e non a parole, una “Casa di Vetro”.

Le chiedo scusa se mi sono permesso di scriverLe, ma tutto questo è finalizzato al semplice fatto che anche Lei deve sapere le “verità nascoste”, mi sono permesso di scriverLe per chiedere un suo aiuto per evitare che altri errori provochino altro dolore, mi rivolgo a Lei affinchè possa far capire che questa Polizia ha bisogno di cambiare. Io l’ho chiesto, ma mai nessun Politico e Governo mi ha mai voluto ascoltare. Spero che Lei possa aiutarci a superare questo “MURO DI GOMMA”, spero che i Politici ed i Governi recepiscano questo grido di dolore che, se fosse stato ascoltato in tempo, avrebbe potuto evitare inutili lutti. Spero che Lei, possa aiutarci in questo, così da aiutare tante altre madri, ed io, se Lei lo vorrà, a Sua richiesta, la affiancherò, lotterò con Lei per difendere i cittadini ed i poliziotti. Capisco che questo potrebbe aumentare il Suo dolore, ma Lei DEVE SAPERE TUTTO, se Lei riterrà che questo non sia possibile da realizzare, allora capirò rendendoLe ulteriore omaggio restando, comunque, vicino al Suo immenso dolore. Rimanendo a disposizione della Sua Pregiata persona, rinnovandoLe le condoglianze, Le porgo il mio più profondo rispetto ed il sincero e vero saluto come padre, come poliziotto e come cittadino. "


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