STOP alla Caccia al Cervo! La Regione non Potrebbe Farlo per Gravi Inadempienze

02 Settembre 2024   13:41  

Augusto De Sanctis, noto ambientalista e già membro della consulta regionale sulla caccia, ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo al Piano Faunistico Venatorio della Regione Abruzzo, in particolare sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e sul monitoraggio delle specie protette. Secondo De Sanctis, la Regione sarebbe "gravemente inadempiente" nell'attuazione di questi obblighi, una mancanza che potrebbe fornire una base tecnico-giuridica per bloccare la delibera regionale che autorizza la caccia al cervo.

De Sanctis evidenzia come la Regione non abbia rispettato gli impegni presi nel 2020, quando si auto-vincolò a un Piano di monitoraggio specifico nell'ambito della procedura di VAS, strumento essenziale introdotto dall'Unione Europea per garantire una gestione dinamica e adattativa dei piani, inclusi quelli venatori. La mancata attuazione di questo monitoraggio non solo viola il Decreto Legislativo 152/2006, che impone la pubblicazione periodica dei dati, ma mette anche in discussione la legittimità della caccia al cervo nelle aree interessate.

De Sanctis ha inviato una nota al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e agli uffici competenti, sottolineando che l'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), consulente della Regione, non ha sollevato obiezioni nonostante l'evidente inadempienza. La situazione è resa ancora più critica dalla mancanza di censimenti annuali su specie protette come il lupo e l'orso, la cui presenza è fondamentale per determinare l'impatto della caccia al cervo.

Un ulteriore punto di preoccupazione è rappresentato dall'espansione delle aree di connessione per l'orso bruno, non adeguatamente monitorate dalla Regione, che avrebbe potuto portare a una revisione delle zone in cui è consentita la caccia. Ad esempio, nuove segnalazioni di orsi in aree come i Simbruini avrebbero dovuto determinare un ampliamento delle aree protette, impedendo di fatto la caccia al cervo in tali regioni.

In conclusione, De Sanctis chiede la revoca o la sospensione in auto-tutela della delibera di agosto, ritenendo che questo potrebbe rappresentare un'uscita onorevole per l'amministrazione regionale, evitando ulteriori conflitti con la crescente opposizione popolare. La questione, secondo l'ambientalista, mette in luce una più ampia problematica legata all'inefficace applicazione delle normative ambientali da parte della Regione, non solo in ambito venatorio ma anche in altri settori, come il demanio marittimo regionale.


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