Salute: psoriasi, 42% dei pazienti è discriminato sul lavoro

20 Maggio 2013   14:35  

Quasi una persona su due (il 42%) e' stata penalizzata o discriminata dal punto di vista delle opportunita' di assunzione e carriera a causa della psoriasi o dell'artrite psoriasica.

Lo rivela un sondaggio dall'Associazione per la difesa degli psoriasici (Adipso), secondo cui, inoltre, la malattia cronica della pelle ha avuto un impatto negativo sulla vita di relazione per il 74% degli intervistati, ha 'negato' la possibilita' di fare sport al 63%, ha influenzato negativamente l'umore del 70% e nell'abbigliamento l'84% delle donne e 41% degli uomini.

Un aiuto per i pazienti arriva dal Progetto PSO beautiful, promosso da Adipso, Adoi, Associazione dei Dermatologi Ospedalieri Italiani e Sidemast, Societa' italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse e realizzato col sostegno di Msd.

L'iniziativa e' nata con l'obiettivo di supportare e aiutare i pazienti, che spesso non seguono come dovrebbero le terapie, perche' il lasso di tempo che li separa dai risultati e' spesso fonte di scoraggiamento.

"Il progetto Pso Beautiful, come tutti i progetti orientati verso il malato di psoriasi non solo e' importante, ma indispensabile per favorire e migliorare la qualita' della loro vita", ha dichiarato la presidente Adipso, Mara Maccarone, "il problema principale e' quello del 'confronto quotidiano' con le persone che ti circondano negli ambienti di lavoro, nelle scuole per i giovani, in palestra, dal parrucchiere e d'estate soprattutto al mare e in piscina.

Anche la scelta dell'abbigliamento condiziona pesantemente la vita quotidiana preferendo anche nella stagione calda maniche lunghe e pantaloni.

Perfino le scelte sociali condizionano la vita relazionale dei malati portandoli a evitare incontri e luoghi pubblici.

La societa' di oggi impone degli stereotipi in cui l'immagine estetica positiva viene considerata la componente principale nel pregiudizio dell'opinione pubblica.

La psoriasi e l'artrite psoriasica vengono percepite dal pubblico in modo distorto, perche' l'impatto negativo di tali malattie determina oltre ai problemi psicologici anche quelli estetici, soprattutto nella donna".

Tuttavia la diagnosi precoce permette che le terapie farmacologiche abbiano maggiore efficacia, proprio perche' assunte nelle fasi di esordio della malattia. "Il paziente deve rivolgersi tempestivamente a un dermatologo per non lasciar suonare a vuoto eventuali campanelli d'allarme come l'interessamento ungueale o lesioni difficilmente rilevabili da parte di un occhio inesperto e per evitare di arrivare a comorbilita' importanti come l'artrite psoriasica", ha avvertito Ornella De Pita', Past President Adoi, "la quasi totalita' delle psoriasi si puo' trattare efficacemente: a seconda della gravita' sono disponibili prodotti topici, per le forme lievi-moderate, e farmaci sistemici, per le forme piu' gravi, in grado di tenere sotto controllo la patologia e assicurare una buona qualita' della vita". 

La psoriasi e' una malattia cronica della pelle che colpisce piu' di 100 milioni di persone al mondo, circa 2 milioni e mezzo in Italia. Si manifesta con la comparsa di chiazze, inizialmente rossastre e rotondeggianti e ricoperte di squame di colore bianco-argenteo con il progredire della patologia.

Vengono colpite piu' frequentemente zone 'esposte', come gomiti, ginocchia, cuoio capelluto. Circa il 30% di questi pazienti sono affetti da artrite psoriasica, caratterizzata dalla compresenza della psoriasi e dell'artrite.


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