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Secondo una tradizione locale, San Domenico cavandosi il dente e donandolo alla popolazione di Cocullo fece scaturire una fede che andò a soppiantare il culto pagano della dea Angizia, protettrice dai veleni, tra cui quello dei serpenti.
Il dente di San Domenico, con probabile allusione al dente avvelenatore del serpente, diede, forse, l'idea che fece scaturire la fede che portò alla festa in onore del santo.
La festa ha riconduzioni pagane, residui probabili dell’antico culto della dea Angizia. Nell' Eneide è presente la figura di Umbrone, giovane serparo dei Marsi - antica popolazione dell'Abruzzo - alleato di Turno nella guerra contro Enea, venendo da lui ucciso.
Qualche turista cui sono stati affidati dei serpenti per la processione ne ha riconosciuto qualcuno velenoso, ma i serpari escludono di averne raccolto qualcuno velenoso ed escludono qualsiasi fenomeno di goliardia da parte di giovani e buontemponi.