San Salvo Antico emporio alle foci del trigno

29 Luglio 2014   07:46  

San Salvo, che  sorge in una zona collinare poco distante dalla foce del fiume Trigno,  gode di una posizione davvero caratteristica in quanto si affaccia sul litorale Adriatico ed è posizionata all'estremo lembo della Costa dei Trabocchi nella Provincia di Chieti.

ETIMOLOGIA

San Salvo: Sande Salve in dialetto salvanese è un nome medievale. Molti storici ritengono sia stato il monaco benedettino Salvius , nato in Campania intorno all'871, divenuto poi rettore dell'abbazia di San Clemente a Casauria e morto intorno al 920, a dare il nome al monastero di San Salvo e all'omonimo paese.

LA STORIA

La zona di San Salvo è abitata fin dalla Preistoria, come provano alcuni rinvenimenti effettuati nella zona del Trigno ed in Piazza San Vitale.

Nel II millennio a.C., l’affermarsi della cultura appenninica e i primi rapporti con il mondo miceneo impressero alla vita delle locali popolazioni un certo dinamismo; che si accentuò nel corso del I millennio a.C., grazie all’avvento della civiltà italica. Tracce significative della presenza della civiltà e della religiosità dei Frentani, si hanno attraverso i preziosi oggetti dedicati al culto dei defunti dei secoli VI-III a.C piccole necropoli e aree archeologiche intorno il paese: tombe e siti dai ricchi corredi funerari con vasellame, cinture, oggetti domestici e di ornamento personale, armi, statuette bronzee e rare ma pregevoli testine votive in terracotta.

In seguito fu possedimento dei Romani ,come dimostrano i numerosi reperti rinvenuti recentemente negli scavi in Piazza San Vitale: resti di pavimentazioni di marmo a mosaico , elementi architettonici di un originale acquedotto ipogeo e nel territorio rurale circostante interessanti reperti di ambienti esterni, ville romane e tracciati di antiche strade.

In epoca romana la zona di San Salvo ospitò un antico emporio dal incerto: Buca o Cluvia come testimonia anche lo storico Plinio.

La mitica città viveva di intensi scambi commerciali ed aveva un’ estensione almeno quattro volte maggiore dell’abitato medievale. Si formò intorno al “Monasterium Sancti Salvi” ed era racchiusa dalle mura della mitica "Porta della Terra”.

La città scendeva gradatamente, fino e oltre l’attuale "Fontana Vecchia", dove forse sorgevano le terme. La grave crisi, economica e demografica, dell’alto Medioevo fu lentamente superata grazie all’insediamento dì monasteri benedettini dipendenti da Farfa e Montecassino.

L'evento più significativo del periodo successivo al Mille è l’insediamento intorno al 1257 dell'Abbazia cistercense di San Vito del Trigno, nella omonima pianura fluviale. I monaci cistercensi, autori di un’intensa, entusiasmante fase di bonifica, divennero nei secoli XIII-XIV così i protagonisti di una sensibile ripresa economica i cui effetti si sentirono anche nel borgo di San Salvo.

L’abbazia, decaduta nel XV secolo, venne poi affidata a degli abati dei Santi Vito e Salvo che ne governarono da lontano i beni fino alla seconda metà del Settecento.

Il centro storico

Il centro storico della città ha il suo fulcro nella Piazza San Vitale su cui si affacciavano numerosi caratteristici edifici delle famiglie Fabrizio, Cilli, Napolitano, Russo. Il nucleo antico di San Salvo, sorto tra il XI e XII secolo  per opera dei Benedettini, arroccato un po’ più in alto rispetto alla piana del Trigno, si estende tutto intorno a Piazza San Vitale, chiusa fino al 1950 da una porta d’accesso al Borgo, chiamata  Porta della Terra, ricostruita nel 1997 dopo essere stata abbattuta negli anni sessanta. Da Porta della Terra si dipana un reticolo di stradine, con piccole case tipiche e numerosi portali decorati come quello di Palazzo di Iorio-Bruno.

Da questo lato si accede anche a quello che viene chiamato il Muraglione, un bastione dell’antico borgo medievale che circonda edifici importanti come  Casa Artese e Palazzo Sabatini.

LE CHIESE

Su Piazza San Vitale, spicca la Chiesa di San Giuseppe che nel XII secolo era annessa al monastero benedettino di San Salvo e alla fine del secolo successivo divenne la chiesa dell’Abbazia cistercense dei Santi Vito e Salvo. Nella chiesa si possono ammirare i pregevoli dipinti su tela dei sec. XVIII-XIX della Scuola Teatina Abruzzese, in particolare La Sacra Famiglia, posta sull’altare maggiore.

In una cappella, sono conservate le reliquie di San Vitale , patrono della città. Esse furono ricevute dalla popolazione in festa la sera del 20 dicembre del 1721. Fu Gioacchino Murat a donare al Papa le Sacre Reliquie di S. Vitale, martire della fede, e il Cardinale Pier Luigi Carafa, Commendatario della Badia dei Santi Vito e Salvo, ebbe l'iniziativa di farle custodire qui.

Ci furono spari, fuochi artificiali e un enorme falò acceso in onore del Santo al centro della piazza. Oggi la tradizione continua e puntualmente la sera del 20 dicembre di ogni anno si ripete il gran falò che brucia, nelle vicinanze di Piazza Municipio.   Scendendo sulla strada della Chiesa si passa sotto un piccolo arco, detto "La Cavuta": una uscita ottocentesca dalla città.

Sulla strada Fontana Vecchia si trova la caratteristica omonima Fontana che costituisce lo sbocco di un importante acquedotto romano ipogeo di età imperiale, tuttora integro e funzionante. Altri luoghi cultuali in città sono : la Chiesa Vecchia di San Nicola, risalente al XVII secolo, la chiesa cinquecentesca della Madonna delle Grazie e la chiesa di San Rocco, un tempo tutte fuori le mura e sul percorso dell'importante tratturello di collegamento fra il tratturo costiero L'Aquila-Foggia a quello più interno Centurelle-Montesecco.

I MUSEI

La storia di San Salvo è raccontata da una mostra archeologica esposta nelle sale dell’edificio della nuova Porta della Terra. Il centro storico del paese ospita il Parco Archeologico del Quadrilatero, una sorta di museo all’aperto, dove è possibile ripercorre tutte le fasi di sviluppo della città. All’interno del quale troviamo il Museo della cultura quasi interamente sotterraneo che raccoglie reperti provenienti dal territorio di San Salvo.

Il Museo è un viaggio di 3.000 anni a ritroso nel tempo. I reperti, collocati tra i resti delle antiche murature rinvenute, raccontano storie affascinanti: le vicende della potente abbazia medievale che ha dato origine a San Salvo; le testimonianze di un importante emporio che in età romana viveva di intensi scambi con tutti i territori dell’Impero; la civiltà e la religiosità dei Frentani, attraverso i preziosi oggetti dedicati al culto dei defunti.

Il vicino Museo dell’Abbazia, invece, approfondisce gli aspetti della vita monastica nel medioevo, in particolare dell’area abruzzese. Un unico biglietto permette di visitare i due musei e di ammirare gli altri resti delle Isole archeologiche del Parco.

Risalendo a destra via Fontana, s'incontra l'edificio che ospita "La Giostra della Memoria", un interessante museo antropologico privato, le cui stanze sono dedicate a custodire oggetti appartenuti ad una specifica tradizione transumanza, medicina popolare, magia, ceramiche da mensa, corredo da sposa Le tradizioni Dei riti, delle feste e delle tradizioni popolari di un tempo non tutto è conosciuto o pervenuto fino ai giorni nostri.

Le celebrazioni di San Vito e Sant’Antonio nel mese di giugno, sembrano risalire al periodo medievale; mentre più recenti sono i culti e le feste di San Rocco protettore della peste, di San Nicola e di San Vitale.

Nella notte più lunga dell'anno, la notte del solstizio d'inverno 20/21 dicembre , torna nel borgo antico il tradizionale  Fuoco di San Tommaso :Lu Foche de Sande Tumuässe.

L’ evento appartiene alla cultura italico romana quando i fuochi accesi nel solstizio invernale propiziavano il passaggio ad un nuovo ciclo agrario, quello contraddistinto dalla ripresa della luce del sole sulle tenebre e dal germoglio del grano che, dopo essere stato seminato ,genera i suoi verdi steli e comincia a crescere promettendo il raccolto del solstizio d'estate.

La tradizione vuole che la legna per il fuoco di San Tommaso sia donata dalle stesse famiglie cittadine: un segno di partecipazione e di spirito collettivo che poi produce la festa. Alla festa di San Vitale sono legate altre interessanti tradizioni, quali le “sagne” al mulino e “i taralli” impastati senza lievito distribuiti ai poveri solo dopo essere stati benedetti in ricordo del pranzo un tempo offerto ai poveri in occasione delle festività patronali, ma anche come riaffermazione della sacralità del pane.

Le spighe del grano costituivano lo stemma dell’Abbazia di San Vito divenuto, con l’aggiunta della botte, lo stemma del Comune di San Salvo. Altri riti sentiti dalla popolazione sansalvese sono quelli dedicati a “Lu Sand’Andonie” protettore degli animali e nemico del demonio, a “Lu Sande Sebastiane” patrono dei muratori, alla “Settimana Santa” e al Carnevale.

SAN SALVO MARINA

San Salvo marina è un vivace centro balneare dotato di un bel lungomare con palme altissime , stabilimenti balneari, bar e negozi.  Il primo tratto è caratterizzato dalle dune che si sviluppano per circa 3 km con un’ampiezza di 200 metri e rappresentano uno dei pochi ambienti dunali rimasti in Abruzzo. Vari cordoni paralleli alla linea di costa si innalzano fino a cinque metri di altezza : su di esse nidifica il fratino e vi sostano vari uccelli migratori tra cui l’airone.

La zona dunale è oggetto di tutela insieme alla tipica vegetazione costiera. Il centro balneare è dotato di un Giardino Botanico Mediterraneo in cui è stato allestito l’Osservatorio del Mare.

Il tratto di costa su cui si trova il paese è chiamato Costa dei Trabocchi, per la presenza di costruzioni in legno in corrispondenza di sporgenze costiere, formate da una piattaforma fissata alla roccia da grossi tronchi di legno, ma protesa sul mare a sostenere dei grossi bracci ai quali è ancorata una enorme rete a maglie strette, detta trabocchetto, utilizzata dai pescatori locali per la pesca.

Sul versante sud della Marina sorge il nuovo Porto Turistico, che ,con oltre trecento posti barca, contribuisce a migliorare l’offerta turistica. La cittadina è famosa anche per i suoi vasti pescheti: centinaia di ettari coltivati a pesche di numerose specie e qualità, hanno reso San Salvo capofila del comitato nazionale ''Città delle pesche”.

Elisabetta Mancinelli


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San Salvo Antico
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