”Sangue e cemento” e’ il libro pubblicato dalla Editori Riuniti e
presentato a L’Aquila, sabato prossimo alle 21.30. Un libro inchiesta
accompagnato da un dvd sul sisma abruzzese del 6 aprile scorso. Il
video, che sottolinea come in un Paese “civile” 299 persone non
sarebbero dovute morire sotto le macerie del terremoto, verra’
proiettato in anteprima nella Tendopoli di Murata Gigotti a Coppito,
alla presenza della cittadinanza e dei rappresentanti delle istituzioni
locali.
La pubblicazione, realizzata con il contributo de ”Il Centro”,
raccoglie un saggio di Marco Travaglio, intervista e vignette di Vauro,
una serie di articoli del quotidiano abruzzese e il dvd inchiesta, con
la voce narrante di Paolo Calabresi. Il video, a cura di Gruppo Zero,
contiene documenti, articoli, interviste e filmati che ruotano attorno
al dramma del terremoto che ha colpito l’Abruzzo.
Durante la serata interverranno i giornalisti de ”Il Centro”, Giustino
Parisse, caporedattore a L’Aquila, e Marina Marinucci, responsabile
della Tendopoli di Murata Gigotti. Per Gruppo Zero saranno presenti
Giona Messina, Arianna Dell’Arti, Giuseppe Reggio e Franco Fracassi,
quest’ultimo giornalista e autore dell’inchiesta alla base del
documentario. Sono stati invitati i rappresentanti delle istituzioni
locali, Comune, Provincia e Regione.
Sangue e cemento. Le verità nascoste sul terremoto in Abruzzo
Perché L’Aquila non era inserita nella fascia 1 di pericolosità sismica?
Perché non era stata disposta nessuna politica antisismica nel territorio abruzzese?
Perché dopo l’inizio dello sciame sismico (ottobre 2008) non erano state disposte misure adeguate?
Perché si consente di costruire nelle zone sismiche con materiali
mescolati con troppa acqua, sabbia salata, ferro di cattive colate,
insomma perché si costruiscono edifici destinati a crollare?
Perché si tollerano le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’edilizia delle zone sismiche?
Perché le imprese che hanno costruito gli edifici crollati non vengono escluse dalla ricostruzione?
Perché la ricostruzione viene gestita al riparo del controllo della popolazione?
Perché si accetta che il governo abbia fatto del terremoto dell’Aquila uno spot elettorale?
Perché la satira deve subire delle censure se si limita a dire che “il re è nudo!”?
Perché solo alcuni mass media hanno posto queste domande?
Perché la notte del 6 aprile 2009 sono morte 299 persone?