Sanità: Italia in coda tra paesi Ue. Maglia nera per prevenzione, vaccini e nuove cure

Spesa Italiana è il 9,1% del Pil

10 Novembre 2015   12:09  

La spesa sanitaria in Italia e' nelle ultime posizioni tra i paesi europei piu' sviluppati (Ue a 15): per il rapporto spesa-Pil, calato al 9,1%, il nostro Paese si colloca al terzultimo posto, seguita solo da irlanda e Spagna.

E' quanto si legge nel rapporto Meridiano Sanità elaborato da The European House - Ambrosetti.

La media europea spesa/Pil e' del 10,3%, con alcuni paesi (in particolare Paesi Bassi, Francia e Germania) nettamente al di sopra la media, e altri, come Grecia, Portogallo, Regno Unito e la stessa Italia, al di sotto.

In termini pro capite, i Paesi Bassi con 3.915 euro registrano il piu' alto livello di spesa sanitaria totale, precedendo Austria (3.679 euro) e Germania (3.624 euro).

6 Paesi registrano una spesa inferiore alla media europea, pari a 2.903 euro: tra questi figurano anche Regno Unito (2.494 euro) e Italia (2.355 euro). In coda Grecia e Portogallo i Paesi piu' colpiti dalla crisi economica, con una spesa totale inferiore ai 2.000 euro.

Dal confronto della spesa sanitaria pubblica tra i principali Paesi europei, i cosiddetti EU-Big 5, e' possibile notare come il nostro Paese continui a presentare un gap significativo nei confronti di Germania e Francia, ma anche di sistemi come il Regno Unito e piu' in generale della media europea. Se la Germania spende 2.784 euro pro capite, l'Italia spende ben 947 euro in meno. Rimane importante anche il divario con la Francia (che spende il 38% in piu') e il Regno Unito (con una spesa pro capite superiore del 13%). Rispetto alla media europea il nostro Paese spende 386 euro in meno, pari a un divario del 21%. L'unico Paese che presenta un valore inferiore all'Italia e' la Spagna (1.510 euro).

Ipotizzando che il rapporto fra PIL e spesa sanitaria pubblica rimanga costante in tutti e 5 i Paesi e considerando le stime di crescita reale del PIL - contenute nel rapporto di ottobre 2015 del World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale - e' possibile stimare la spesa sanitaria pubblica pro capite nel 2020. Data la crescita del PIL italiano, se il Paese continuasse ad investire in sanita' pubblica il 7,1% del PIL, non solo si confermerebbe il gap fra l'Italia e gli altri Paesi EU-Big5, ma si verificherebbe un ulteriore ampliamento del divario.

Infatti, nel 2020 la spesa sanitaria pubblica pro capite in Italia sarebbe pari a 1.879 euro a parita' di potere d'acquisto: un dato inferiore del 61% rispetto alla Germania, del 43% rispetto alla Francia, del 24% rispetto al Regno Unito e del 18% rispetto alla media europea.

 

Prevenzione, vaccini e nuove cure, Italia maglia nera

Vaccini, nuove terapie, programmi di screening: l'Italia e' fanalino di coda tra i paesi europei piu' sviluppati (Ue a 15) per capacita' di risposta del sistema sanitario ai bisogni di salute, che comprende prevenzione, gestione dei pazienti anziani sul territorio e possibilita' di offrire ai cittadini nuove soluzioni terapeutiche.

E' quanto si legge nel rapporto Meridiano Sanita' elaborato da The European House-Ambrosetti.

Per quanto riguarda i programmi di vaccinazione infantile la Grecia realizza la performance migliore, con il 99% di copertura per entrambi i vaccini considerati (Difterite, tetano e pertosse e Morbillo), seguita dalla Finlandia.

L'Italia risulta invece piuttosto in ritardo: la copertura sul morbillo, pari al 90%, colloca il Paese davanti solo a Francia e Danimarca, entrambe con una copertura pari all'89%.

Il Regno Unito e' invece il Paese in cui e' piu' alta la copertura per la vaccinazione antinfluenzale agli over 65 (75% e in aumento rispetto all'anno precedente). In questo caso l'Italia ottiene un risultato superiore alla media europea (54% vs. 53%), anche se in netto calo rispetto agli anni precedenti.

L'area della prevenzione e' stata valutata anche con l'indicatore relativo al tasso di copertura degli screening per tumore al seno e all'utero.

Svezia e Austria ottengono i migliori risultati, seguiti dal Regno Unito. Germania e Grecia ottengono invece i risultati peggiori. L'Italia registra una performance inferiore alla media europea soltanto per i programmi di screening al seno (70% vs. una media europea pari al 74%). Il numero di posti letto per long-term care in residenze sanitarie per anziani vede Belgio e Svezia, rispettivamente con 72,1 e 70,6 posti letto per 1.000 abitanti over 65, come i Paesi con la maggiore disponibilita' di posti letto.

Per questo indicatore l'Italia si colloca all'ultimo posto in Europa con un dato di appena 18,9 posti letto, in leggero aumento rispetto alla rilevazione dell'anno precedente (17,8 posti letto per 1.000 abitanti over 65).

Sul fronte dell'accesso all'innovazione farmaceutica, Danimarca e Germania sono i Paesi europei in cui si fa maggior uso di farmaci innovativi. L'Italia invece al contrario registra la performance peggiore tra i Paesi UE-14, preceduta dai Paesi Bassi.

Il nostro Paese, oltre a registrare tempi piu' lunghi per l'accesso ai nuovi farmaci registra anche una minore penetrazione dei farmaci innovativi sul territorio. Il posizionamento relativo dell'Italia in quest'area del Meridiano Sanita' Index appare piuttosto preoccupante.

Tutti i settori analizzati ad eccezione del tasso di copertura dei programmi di vaccinazione antinfluenzale posizionano il nostro Paese ben al di sotto della media europea. Particolarmente evidenti, si legge nel rapporto, appaiono i ritardi nell'accesso all'innovazione farmaceutica, nella prevenzione vaccinale per i bambini e nella gestione delle cronicita' sul territorio (posti letto per long-term care).

La performance ben superiore alla media ottenuta lo scorso anno sulla copertura dei programmi di vaccinazione antinfluenzale per gli anziani non e' stata confermata in questa edizione dell'Index: se anche l'anno prossimo il trend di riduzione della copertura dovesse riconfermarsi il Paese rischia di ottenere risultati inferiori alla media europea per tutti i punti analizzati.


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